04 ottobre 2024 – 07:45
La recente escalation di violenza all’interno dell’Ospedale di Rivoli ha destato grande preoccupazione, poiché persino l’intervento delle forze dell’ordine non è stato sufficiente a placare un giovane cittadino ucraino di 27 anni. Visibilmente alterato, presumibilmente a causa di sostanze stupefacenti, l’uomo è andato in escandescenze, prima prendendosela con il personale sanitario e poi tentando di aggredire i militari chiamati in suo soccorso. Senza documenti e restio al dialogo con chiunque cercasse di avvicinarsi, è stato necessario immobilizzarlo perquisirlo: durante la perquisizione è stata rinvenuta una frusta metallica nel suo zaino. L’individuo è stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di identificarsi, porto d’armi o oggetti potenzialmente offensivi e violazione delle normative sul soggiorno degli stranieri.Franca Dall’Occo, direttore generale dell’Asl Torino 3, sottolinea come le aggressioni siano ormai all’ordine del giorno in ambito sanitario. Per contrastare tali fenomeni e proteggere gli operatori da conseguenze psicologiche devastanti, l’Azienda ha istituito corsi specifici sugli atteggiamenti da adottare nelle situazioni critiche. Tuttavia, nonostante questi sforzi preventivi, sembra che sia necessario un maggiore coinvolgimento dell’opinione pubblica e un rafforzamento delle misure di sicurezza nei presidi ospedalieri.Alessandro Errigo, sindaco di Rivoli, evidenzia l’importanza di elevare il livello di vigilanza e consapevolezza collettiva riguardo alla questione della sicurezza all’interno delle strutture sanitarie. Anche il mondo medico si interroga su queste dinamiche: Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, riflette sulle possibili cause della crescente aggressività verso gli operatori sanitari, che vanno dalla carenza dei servizi alla perdita d’autorevolezza della figura del medico. È essenziale ricostruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca tra il personale sanitario e i pazienti al fine di prevenire episodi simili in futuro.
