05 ottobre 2024 – 11:45
La Corte d’Appello ha emesso le sue sentenze nel secondo grado del processo Platinum, riguardante le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico e sociale del Canavese. Tre condanne sono state confermate, mentre due imputati sono stati assolti. Paolo Busso, agente della polizia municipale di Volpiano, è stato completamente scagionato dagli addebiti a lui rivolti. È stato accusato di aver annullato delle multe per Giuseppe Vazzana, condannato a 6 anni e 8 mesi, e di aver ingannato una funzionaria dell’anagrafe per ottenere un indirizzo. La Corte ha deciso di assolverlo dall’abuso d’ufficio in quanto tale reato non è più previsto dalla legge dopo la riforma Nordio, mentre ha considerato di scarsa gravità l’accesso abusivo al sistema informatico dell’anagrafe. Il vigile dovrà comunque risarcire il Comune di Volpiano con 1000 euro, assistito da Giulio Calosso.Analogamente, Domenico Aspromonte è stato assolto dalle accuse di bancarotta dell’hotel La Darsena che gli era costata sei mesi in primo grado. Durante le trattative per l’acquisto di un’altra attività commerciale tramite la srl omonima, Aspromonte insieme ai fratelli Mario e Giuseppe Vazzana avrebbero richiesto uno sconto consistente sul prezzo di acquisto – 200 mila euro invece dei 290 mila richiesti dai venditori – motivando la richiesta con un presunto oneroso debito da saldare e minacciando altrimenti conseguenze gravi. Il Tribunale aveva originariamente qualificato l’episodio come esercizio arbitrario delle proprie ragioni e aveva prosciolto gli imputati per mancanza di denuncia da parte delle vittime, dato che il reato non rientra tra quelli procedibili d’ufficio. Questa decisione è stata confermata anche in Appello oggi.In conclusione, il processo Platinum ha visto alcune condanne confermate ma anche due importanti assoluzioni che hanno portato a una revisione delle responsabilità penali degli imputati coinvolte nelle vicende giudiziarie legate alle attività criminali della ‘ndrangheta nella regione del Canavese.
