05 ottobre 2024 – 11:46
Le politiche restrittive adottate negli ultimi due anni hanno contribuito a mitigare l’impatto negativo del Super Ecobonus 110% sul bilancio pubblico. Nonostante ciò, secondo quanto riportato dalla Cgia, i costi complessivi sostenuti dallo Stato fino al 31 agosto scorso ammontano a circa 123 miliardi di euro. A partire da luglio 2020, meno di 500mila immobili hanno beneficiato di questo provvedimento, rappresentando soltanto il 4,1% del totale degli edifici residenziali in Italia, che sono circa 12,2 milioni. Questo ha comportato un investimento superiore ai 6 punti percentuali del Pil nazionale.Il Superbonus sembra aver favorito principalmente i proprietari di immobili con un reddito elevato o medio-alto. Secondo la Cgia, con i 123 miliardi spesi si sarebbero potuti costruire ben 1,2 milioni di nuovi alloggi pubblici, incrementando così notevolmente l’offerta abitativa nel paese.A livello regionale, il Veneto è risultato essere quello con il maggior numero di richieste per il beneficio del 110%, con ben 59.652 asseverazioni depositate. Altri territori come l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e la Toscana hanno registrato un’incidenza significativa di interventi rispetto al totale degli edifici residenziali esistenti.Al contrario, le regioni del Mezzogiorno come Molise e Puglia hanno mostrato una minor partecipazione al programma incentivante, coinvolgendo solo una piccola percentuale dei propri edifici residenziali. Il costo medio sostenuto dallo Stato per ciascun edificio residenziale è stato di circa 247.819 euro a livello nazionale.Alcune regioni come la Valle d’Aosta e la Basilicata hanno registrato costi più elevati per intervento rispetto alla media nazionale, mentre altre come la Sardegna e la Toscana presentano costi inferiori. In ogni caso, l’incentivo ha avuto un impatto significativo sul settore immobiliare italiano e sulle scelte dei proprietari riguardo agli interventi da effettuare sui propri immobili.