sabato 11 Ottobre 2025
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Genova

Savona, misura cautelare per violenza domestica: braccialetto elettronico

Nel tessuto urbano di Savona, la magistratura ha disposto una misura cautelare di stringente necessità nei confronti di un uomo di 44 anni, cittadino albanese, in seguito a un’articolata indagine condotta dalla Polizia.

L’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, impone un severo divieto di avvicinamento alla moglie e ai suoi familiari, affiancato dall’obbligo di monitoraggio tramite braccialetto elettronico, uno strumento che incarna l’attenzione crescente verso la tutela delle vittime di violenza domestica.

L’azione investigativa, avviata a seguito di un primo intervento delle Volanti intervenute per una segnalazione di lite familiare, ha portato alla luce un quadro preoccupante di abusi sistematici e reiterate aggressioni.
La Squadra Mobile, con un lavoro meticoloso e approfondito, ha raccolto elementi di prova che delineano un quadro di maltrattamenti protrattivi nel tempo, a partire da aprile 2024.

Le condotte violente, che vanno ben oltre la mera escalation verbale, hanno inflitto alla donna ferite fisiche significative.
In un episodio particolarmente grave, l’imputato ha causato un trauma cranico e una frattura delle ossa nasali, lesioni che testimoniano la brutalità e l’intensità delle aggressioni subite.
Questo singolo evento, combinato con la constatazione di un modello comportamentale abusivo, ha reso imperativa l’applicazione della misura cautelare, volta a garantire l’incolumità della vittima e a prevenire ulteriori atti di violenza.
L’utilizzo del braccialetto elettronico rappresenta un elemento chiave in questo contesto, non solo per monitorare da vicino gli spostamenti dell’imputato, ma anche per fornire un senso di sicurezza e protezione alla donna, offrendo un deterrente contro possibili recidive.
Questa misura, in linea con le direttive nazionali e internazionali in materia di violenza di genere, si inserisce in un approccio più ampio che mira a proteggere le vittime, a contrastare la cultura della violenza e a promuovere un cambiamento culturale profondo, volto a riconoscere e prevenire ogni forma di abuso e discriminazione all’interno della famiglia, il presunto luogo sicuro per eccellenza.
L’indagine, ora, prosegue per accertare la piena ricostruzione della dinamica dei fatti e per valutare la possibile esistenza di complici o fattori che abbiano contribuito all’escalation della violenza.

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