05 ottobre 2024 – 15:45
Alberto Perino, con il suo cappello di lana calato sulle orecchie e la sua voce decisa, si ergeva come un simbolo del popolo anti Alta velocità della Val di Susa. Il suo impegno ambientalista e la sua determinazione nel raccontare al mondo la ribellione contro il supertreno lo hanno reso una figura iconica. Pur avendo attraversato momenti difficili, come le questioni giudiziarie legate alla sua attività militante, Perino è sempre rimasto fedele ai suoi ideali.La malattia che lo ha portato via all’età di 78 anni è stata per lui una scalata dolorosa negli ultimi anni. Nonostante si sia ritirato leggermente dalla scena pubblica, il suo spirito combattivo non si è mai spento del tutto. Le sue parole avevano il potere di mobilitare le masse, di ispirare chiunque credesse in una lotta giusta e necessaria.Il “Bov della Val di Susa”, così soprannominato per il suo ruolo guida nella protesta contro il progetto del Tav, ha commesso errori lungo il cammino. Forse il più grave è stato quello di giustificare con le parole anche azioni violente e provocatorie, che hanno alienato alcuni sostenitori della causa.Nel suo ultimo messaggio agli amici più stretti del movimento, Perino annunciava la sua presenza alle proteste contro gli espropri dei terreni per favorire i lavori del cantiere Tav: “Vengo anch’io, anche in ambulanza”, scriveva con determinazione. La sua voce si è spenta fisicamente, ma il suo spirito resterà vivo nei cuori di coloro che hanno condiviso con lui la battaglia per difendere la valle e l’ambiente.Alberto Perino sarà ricordato come un uomo coraggioso, un leader carismatico e un difensore instancabile della natura. La sua eredità vivrà attraverso coloro che continuano a lottare per un futuro sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
