sabato 11 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Ospedali Bari e BAT: Indagini sul catering, rischio per i pazienti.

Un’indagine del Nucleo Anti Frodi del Carabinieri (NAS) ha portato alla luce criticità significative nei servizi di ristorazione ospedaliera nell’area metropolitana di Bari e nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sollevando interrogativi cruciali sulla sicurezza alimentare e la tutela della salute dei pazienti.

Le verifiche, estese a una dozzina di strutture sanitarie pubbliche, hanno rivelato carenze procedurali e operative che hanno esposto i degenti a potenziali rischi igienico-sanitari.

Nel caso specifico dell’ospedale di Corato, l’attenzione si è concentrata sulla ditta appaltatrice incaricata della fornitura dei pasti.
Le indagini hanno evidenziato una gestione del trasporto che si discosta in maniera inequivocabile dagli standard legali e contrattuali previsti.

I pasti, preparati in un centro di cottura dislocato a oltre 20 chilometri di distanza, venivano consegnati in carrelli termici non alimentati alla rete elettrica, compromettendo irrimediabilmente il controllo della temperatura.
Questa omissione ha provocato un abbassamento significativo delle temperature di servizio: i pasti freddi, che necessitano di essere mantenuti tra 0 e 4 gradi Celsius, venivano consegnati a una temperatura media di 19-20 gradi, mentre i piatti caldi, che richiedono una temperatura di circa 93 gradi, arrivavano ai pazienti drasticamente raffreddati.

L’assenza di alimentazione elettrica dei carrelli termici non è l’unico aspetto problematico emerso.

Le temperature non controllate rappresentano una violazione diretta delle normative sulla sicurezza alimentare, poiché favoriscono la proliferazione batterica e compromettono la validità igienica dei prodotti.

Questa situazione non solo aumenta il rischio di infezioni nosocomiali, ma solleva anche seri dubbi sulla capacità del servizio di ristorazione di soddisfare le esigenze nutrizionali specifiche dei pazienti, spesso fragili e in condizioni di vulnerabilità.
Le irregolarità non si limitano al trasporto.

In altre strutture ospedaliere, il NAS ha rilevato lacune nella documentazione di supporto alla distribuzione dei pasti, con carenze relative alle schede di accompagnamento.

Queste schede, fondamentali per tracciare la provenienza degli alimenti, le date di scadenza e le eventuali manipolazioni subite, risultano spesso incomplete o assenti, rendendo difficile ricostruire la filiera e garantire la rintracciabilità dei prodotti.

La sanzione amministrativa di duemila euro inflitta alla ditta appaltatrice appare, a fronte della gravità delle irregolarità riscontrate, un segnale insufficiente.

L’episodio impone una revisione più ampia e sistematica dei protocolli di controllo e delle procedure di gestione dei servizi di ristorazione ospedaliera, con un rafforzamento dei controlli a campione e un coinvolgimento più attivo dei comitati scientifici e delle figure professionali preposte alla sicurezza alimentare.

È imperativo che l’attenzione non si limiti alla mera conformità normativa, ma si estenda alla garanzia di un servizio di ristorazione che sia realmente orientato alla tutela della salute e al benessere dei pazienti.
La qualità del cibo in ospedale non è un dettaglio secondario, ma un elemento cruciale per il processo di guarigione e per il recupero della salute.

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