05 ottobre 2024 – 15:50
Le due donne, madre e figlia, si trovavano in una situazione di estrema vulnerabilità dopo aver affittato un appartamento da un uomo che si era rivelato essere un pericolo per la loro incolumità. Le molestie sessuali subite, i tentativi di abuso e le minacce ricevute avevano gettato ombre oscure sulla loro vita quotidiana. Nonostante la denuncia presentata nei confronti del padrone di casa, le due donne non riuscivano a liberarsi dal terrore che li aveva colpite.Decise a lasciarsi alle spalle quel dramma, le due donne decisero di cercare una nuova dimora nelle vicinanze di Roma. Fu così che notarono il cartello “Affittasi” appeso fuori da una villetta ad Anguillara, non lontana dalla Capitale. Pur consapevoli dei rischi che potevano correre, presero appuntamento e chiusero il contratto per la nuova abitazione. Tuttavia, il destino sembrava beffardo poiché nella villetta accanto viveva proprio il padrone di casa precedente, l’uomo che le aveva tormentate con le sue insistenti avances.La giovane figlia, già provata dalla gravidanza al quarto mese, si sentiva ancora più vulnerabile di fronte alla presenza minacciosa dell’uomo che continuava a spiare e molestarle con gesti sconvenienti. La situazione diventava sempre più insostenibile e la giovane confidò al suo avvocato di sentirsi violata nel profondo della sua intimità.Nonostante tutto, le due donne rimasero salde nel respingere ogni tentativo del padrone di casa di vendicarsi per il rifiuto delle loro attenzioni indesiderate. La lotta per difendere la propria dignità e integrità si trasformò in una battaglia contro un nemico invisibile ma pervasivo, capace di minacciare la serenità delle loro vite in modo subdolo e persistente.
