La Barcolana, evento nautico simbolo di Trieste, si appresta a scrivere un nuovo capitolo, dove la competizione si intreccia con un’ambiziosa missione formativa.
La famiglia Benussi, pilastro storico della regata, si presenta a questa edizione non solo come contendente per la vittoria, ma come promotore di un progetto innovativo volto a coltivare i talenti del futuro.
Furio Benussi, figura carismatica e capitano esperto, guiderà l’imponente Arca, un’icona di potenza e tradizione.
Parallelamente, Marta, sua figlia, e Gabriele, fratello di Furio, assumeranno il comando della più agile Marta 07, creando una dinamica familiare complessa e affascinante.
A bordo dell’Arca, il fidanzato di Marta, mentre il fratello del fidanzato si unirà all’equipaggio della Marta 07, accentuando ulteriormente l’intreccio relazionale che si riflette sulla competizione.
Il ricordo della vittoria dell’edizione precedente, quando Marta, insieme a Furio e Gabriele, trionfò a bordo dell’Arca, risuona come un monito e una promessa.
Tuttavia, quest’anno, la strategia si evolve: al centro del progetto non è più solo la ricerca della performance, ma l’insegnamento della vela a giovani provenienti dall’Istituto Nautico di Trieste e da tutta Italia.
Un’iniziativa che, come sottolinea Gabriele, mira a trasformare le barche in “Formula Uno” del mare, strumenti di apprendimento e di crescita personale.
L’obiettivo primario non è più esclusivamente il podio.
“Dopo anni di professionismo, è importante trasmettere la mia esperienza ai giovani”, afferma Gabriele, evidenziando la profonda trasformazione del ruolo della famiglia Benussi.
I giovani, selezionati con cura, dimostrano un potenziale sorprendente, raggiungendo livelli di competenza inaspettati in breve tempo.
La loro presenza introduce un elemento di imprevedibilità nella competizione, rendendo la squadra una vera e propria “incognita”.
Furio Benussi paragona la squadra a una “scuderia di Formula 1” come la Ferrari durante il Gran Premio di Monza, sottolineando l’importanza del progetto giovani.
Questo percorso offre ai ragazzi un’opportunità unica: una preparazione professionale che, al di là della regata, potrebbe aprirgli le porte a una carriera nel settore nautico, offrendo alternative alla tradizionale vita da marinaio di bordo.
Il progetto, nato l’anno precedente, ha portato a una riorganizzazione degli equipaggi, con Marta che, scherza Furio, trova un ambiente più accogliente e stimolante a bordo dell’Arca, sotto la guida dello zio Gabriele, rispetto all’autorità paterna.
La Barcolana57 si configura quindi come un evento di transizione, dove la tradizione sportiva si fonde con la responsabilità sociale, creando un ponte tra il presente e il futuro della vela italiana.
Un futuro plasmato dai giovani talenti, guidati dall’esperienza e dalla passione della famiglia Benussi.