domenica 12 Ottobre 2025
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Lavoro, lutto e futuro: un appello per la sicurezza in Italia.

Il lutto che avvolge l’Italia, ogni anno, in occasione della Giornata Nazionale per le vittime sul lavoro, è una ferita aperta che non può e non deve cicatrizzarsi con la rassegnazione.

I dati, purtroppo, continuano a tracciare un quadro drammatico, collocando il nostro Paese in una posizione allarmante nel contesto europeo per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro.

Non si tratta semplicemente di numeri; sono storie spezzate, ambizioni infrante, famiglie distrutte.
Ogni vittima rappresenta un universo di relazioni, un potenziale inespresso, un futuro negato.
Al di là del cordoglio, è imperativo un’analisi critica e approfondita delle cause che generano queste tragedie.
Non si può continuare a delegare la responsabilità a meri errori umani o a circostanze eccezionali.

La sicurezza sul lavoro è il risultato di un sistema complesso che coinvolge datori di lavoro, lavoratori, istituzioni e controlli.

Una cultura della prevenzione debole, una formazione inadeguata, una pressione al ribasso sui costi a discapito della sicurezza, una vigilanza insufficiente, sono tutti fattori che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro potenzialmente pericoloso.

La Giornata Nazionale non deve essere solo un momento di commemorazione, ma un catalizzatore per un cambiamento radicale.
È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti per promuovere una cultura della sicurezza radicata nei valori fondamentali del nostro Paese.
Ciò implica un rafforzamento dei controlli, l’introduzione di sanzioni più severe per chi viola le norme, la promozione di una maggiore consapevolezza dei rischi e la valorizzazione del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il diritto alla sicurezza non è un optional, ma un pilastro fondamentale dello Stato sociale.
È un diritto costituzionale che garantisce non solo la protezione fisica dei lavoratori, ma anche la salvaguardia della loro dignità e il riconoscimento del valore intrinseco del lavoro.

Un lavoro sicuro è un lavoro che promuove il benessere individuale e collettivo, che contribuisce alla crescita economica e allo sviluppo sociale.

Il silenzio e l’indifferenza non sono possibili.
La Repubblica, con la voce del suo Presidente, si stringe alle famiglie colpite da questo dolore immenso, ma al contempo rinnova il suo appello a una mobilitazione generale per costruire un futuro in cui la vita e la salute dei lavoratori siano considerate prioritarie, dove il lavoro sia sinonimo di sicurezza, dignità e prosperità.
È un dovere morale, un imperativo etico, una responsabilità collettiva.

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