07 ottobre 2024 – 18:45
Il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha portato alla luce un’importante scoperta, frutto di un’attenta attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha condotto alla denuncia di 6 individui. Sono state avviate le procedure per revocare le indebite erogazioni e successivamente recuperare una somma quantificata in oltre 220 mila euro. I reati contestati spaziano dalla percezione indebita di erogazioni a danno dello Stato all’utilizzo improprio e alla falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, fino ad arrivare alla truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche. Le indagini condotte dal Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno coinvolto controlli nelle residenze dichiarate dagli interessati e negli studi medici di famiglia, oltre all’incrocio di varie banche dati. Queste operazioni hanno rivelato che alcuni beneficiari degli assegni non risiedono più in Italia da tempo ma continuavano a incassare somme indebitamente elargite mensilmente dall’Inps.Ulteriori accertamenti effettuati in collaborazione con ambasciate e consolati hanno rivelato che alcuni beneficiari dell’assegno sociale sono deceduti mentre altri vivono stabilmente all’estero. Inoltre, è emerso che gli eredi, pur essendo consapevoli dell’illegalità dei loro atti, hanno proseguito a incassare le somme relative all’assegno sociale destinato originariamente ai defunti parenti. Queste pratiche scorrette mettono in luce la necessità di una maggiore vigilanza e controllo per prevenire abusi nel sistema di erogazione delle prestazioni sociali. La lotta contro le frodi e gli abusi deve essere costante per garantire la corretta allocazione delle risorse pubbliche e preservare l’integrità del sistema previdenziale italiano.
