Le quotazioni del petrolio subiscono una frenata dopo l’imprevisto aumento di 5,81 miliardi di barili delle scorte settimanali negli Stati Uniti, cifra superiore ai 2 miliardi previsti secondo i dati della Energy Information Administration (EIA). Questo improvviso incremento ha causato un calo dei prezzi, con il greggio WTI statunitense che si attesta sotto i 72 dollari al barile (-2,5% a 71,71 dollari) e il Brent del Mare del Nord che scende sotto i 756 dollari (-2,31% a 75,41 dollari). Questa variazione ribalta le aspettative degli investitori e mette in discussione la stabilità del mercato petrolifero globale. La domanda e l’offerta di petrolio continuano a influenzare i prezzi internazionali, mentre i fattori geopolitici e economici contribuiscono a creare incertezza sul futuro andamento del settore energetico. Gli operatori del mercato stanno monitorando attentamente gli sviluppi per capire come potranno posizionarsi al meglio in un contesto sempre più volatile e mutevole.
Frenata delle quotazioni del petrolio: impatto dell’aumento delle scorte negli USA
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