11 ottobre 2024 – 11:40
Il mistero che avvolge la morte di Alex Marangon continua a destare interrogativi e perplessità, nonostante siano trascorsi tre mesi dall’omicidio. Gli inquirenti hanno individuato delle macchie sospette di sangue sui sedili posteriori della sua auto, segnalate dai genitori del giovane. Un dettaglio inquietante è che l’auto non è stata ancora sequestrata, aggiungendo ulteriore complessità al caso.La vicenda si dipana in modo intricato: il barista veneziano venne ritrovato senza vita su un isolotto del Piave dopo aver partecipato a un rito sciamanico. Le ferite riportate erano gravi, con il cranio fracassato e le costole rotte, oltre alla presenza di sostanze stupefacenti nel suo organismo. Il 29 giugno scorso aveva preso parte a un evento spirituale particolare, pagando una quota elevata e ricevendo un invito tramite un gruppo Telegram ormai cancellato.Le circostanze intorno alla sua morte sono avvolte da ombre sinistre: il ruolo dei due curanderos colombiani presenti alla cerimonia appare ambiguo, come se nascondessero segreti oscuri legati alla tragedia. La frenesia con cui sono stati i primi ad allontanarsi dall’abbazia per cercare Alex solleva sospetti sulla loro reale partecipazione agli eventi.L’enigma attorno alla fine prematura di Alex Marangon si infittisce sempre di più, mentre nuovi dettagli emergono lentamente dalle indagini condotte dagli inquirenti. Il caso rimane aperto, ma la verità sembra sfuggire ancora una volta alle maglie della giustizia, lasciando solo domande senza risposta e un senso di inquietudine nell’aria.