Il Pride di Aosta celebra la diversità e l’inclusione con personaggi iconici della comunità queer. Madrine come Cristina Prenestina e Elisa Zanotto rappresentano coraggio e autenticità, mentre il fumettista Mattia Surroz diffonde messaggi di uguaglianza. La partecipazione al Pride è un impegno concreto per i diritti LGBTQ+ e contro ogni discriminazione, sostenuta istituzionalmente. Il Pride è un momento di riflessione sulla società inclusiva e rispettosa delle diversità, educando alla diversità fin dalla giovane età e sensibilizzando sui diritti LGBTQ+.

Date:

11 ottobre 2024 – 12:01

Il Pride di Aosta è un evento che celebra la diversità e l’inclusione, con una parata che vede protagonisti personaggi iconici della comunità queer. Tra le madrine scelte per l’edizione 2024 spiccano nomi come Cristina Prenestina, drag queen e attivista Lgbtqia, e Elisa Zanotto, figura di riferimento per la comunità queer valdostana. Quest’ultima, nipote dell’intellettuale Andrè Zanotto, ha fatto coming out come donna trans nel 1985, diventando un simbolo di coraggio e autenticità. La sua presenza sulla carrozza del Pride rappresenta un momento significativo per la visibilità e l’accettazione delle persone LGBTQ+ in Valle d’Aosta.Accanto a loro c’è il fumettista Mattia Surroz, creatore dell’immagine del manifesto del Pride, che con il suo talento artistico contribuisce a diffondere messaggi di inclusione e uguaglianza. La partecipazione al Pride non è solo un gesto simbolico, ma un’impegno concreto verso la promozione dei diritti delle persone LGBTQ+ e la lotta contro ogni forma di discriminazione.L’iniziativa conta sul patrocinio del Comune di Aosta, della Consigliera di parità della Valle d’Aosta, del Celva e dell’Università della Valle d’Aosta, dimostrando il sostegno istituzionale a una manifestazione che promuove valori fondamentali di rispetto e tolleranza. Il Pride non è solo una festa colorata e allegra, ma anche un momento di riflessione sulla necessità di costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità.Attraverso eventi come il Drag Queen Story Hour introdotto da Cristina Prenestina, si cerca di educare i bambini alla diversità fin dalla giovane età, promuovendo messaggi positivi di accettazione e apertura mentale. Il Pride non è solo una celebrazione della libertà individuale, ma anche un’occasione per sensibilizzare la società sui diritti delle persone LGBTQ+ e combattere pregiudizi e discriminazioni ancora presenti nella nostra realtà quotidiana.

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