12 ottobre 2024 – 23:40
I magistrati di Bari stanno attualmente impegnandosi nel recupero dei file precedentemente scaricati e successivamente eliminati dai dispositivi sequestrati a Vincenzo Coviello. Quest’ultimo, dipendente di Intesa Sanpaolo, è al centro di un’indagine relativa a 6.600 accessi abusivi che hanno portato la procura ad accusarlo anche di tentativo di ottenere informazioni riguardanti la sicurezza dello Stato. I download effettuati sono stati cancellati, rendendo cruciale la ricerca dei file per stabilire eventuali contatti con presunti mandanti che i carabinieri stanno cercando di individuare. La possibilità che il funzionario licenziato possa essere un osservatore ossessivo, con un interesse morboso verso personaggi noti e sconosciuti, parenti e conoscenti, è inquietante. Le indagini hanno rivelato anomalie tra le 6.600 ricerche effettuate su conti, investimenti, prestiti e transazioni con carte di credito a partire da settembre 2022. Tra queste spiccano la consultazione dei conti della premier Giorgia Meloni nel luglio 2022 prima della sua nomina a presidente del Consiglio e l’accesso al deposito di Diego Armando Maradona già deceduto nel 2020 ma datato marzo 2023. L’accesso al conto di Mario Draghi nel giugno dello stesso anno è durato solamente sette secondi, seguito da una verifica sul deposito cointestato all’ex premier e alla moglie. La rapidità delle operazioni solleva il sospetto che i documenti siano stati scaricati clandestinamente, come nel caso dell’amministratore delegato di Unicredit, Riccardo Orcel, con un accesso della durata complessiva di quattro secondi. I 6.600 accessi relativi ai circa 3.500 clienti di Intesa Sanpaolo e alle 34 personalità politiche oggetto delle interrogazioni da parte del dipendente dimesso dalla banca rappresentano un quadro inquietante che richiede approfondite indagini per risalire alla verità dei fatti.
