14 ottobre 2024 – 11:45
In una cornice spettacolare di fulmini e tempesta, con effetti laser e giganteschi schermi, Umberto Tozzi fa il suo ritorno nella sua amata Torino, con l’intero palazzetto che intona con lui “Notte Rosa”, brano d’apertura di quello che dovrebbe essere il suo ultimo concerto sotto la Mole. Vestito di bianco e accompagnato da sezioni di archi e fiati, Tozzi saluta il pubblico prima di eseguire “Ti Amo”, incoraggiando la folla ad accendere le torce dei loro cellulari. Nato e cresciuto a Borgo San Paolo, Tozzi ha vissuto gli anni ’60 e ’70 immerso nella musica a Torino, in un mondo ormai scomparso. Guardando indietro, può ammirare una carriera lunga mezzo secolo costellata di successi che hanno superato i confini nazionali. “Gloria”, nella versione inglese interpretata da Laura Branigan, è stata al primo posto della classifica americana dei singoli nel 1983.Ma l’inizio del successo per Umberto Tozzi è stato segnato da “Ti Amo”, un inno ai sentimenti uscito nel 1977 mentre l’Italia era scossa dalle tensioni di un movimento sempre più violento. Sempre presente nella sua scaletta dal vivo, anche l’altra sera la sua canzone iconica ha emozionato il pubblico dell’Inalpi Arena. Per il suo addio temporaneo, Tozzi ha scelto Melbourne come ultima tappa del tour mondiale ma, come spesso accade nel mondo dello spettacolo, tutto può cambiare.Nel frattempo i torinesi si godono uno spettacolo che offre una serie di brani da cantare all’unisono: a partire da “Notte Rosa”, che dà il titolo a questo tour finale segnando una svolta significativa. Proveniente dall’album omonimo del 1981 e caratterizzata da sonorità insolite rispetto al suo stile tradizionale, questa canzone rappresenta l’inizio del concerto. Il potente intreccio tra ritmo e melodia tipicamente italiana è ciò che definisce un altro pezzo storico che ha conquistato il Festival di Sanremo nel 1987, esattamente dieci anni dopo “Ti Amo”.Il concerto raggiunge il culmine con un crescendo che parte dal rock di “Stella Stai” del 1980, passa per “Tu” uscita due anni prima come degno successore commerciale di “Ti Amo”, per poi concludersi con trionfo su note celestiali degni dei salmi più sacri: “Gloria”.
