Tragedia a Rozzano: il destino segna un tragico epilogo

La notte era calata su Rozzano, avvolgendo la periferia di Milano in un velo di mistero e tragedia. Manuel Mastrapasqua, ignaro della sua imminente fine, stava comunicando con la fidanzata tramite cuffie, progettando un viaggio insieme. Tuttavia, il destino aveva già deciso per lui quel tragico epilogo. Daniele Rezza, giovane cassiere con un passato burrascoso e un presente segnato da violenza e scelte sbagliate, incrociò il suo cammino quella notte fatale.Armato di un coltello a serramanico per difendersi dai pericoli della notte, Rezza si trovò davanti Mastrapasqua chiedendogli denaro. Di fronte al rifiuto dell’uomo, scattò la reazione violenta che portò alla sua morte. Nella mente confusa del giovane assassino non c’era consapevolezza immediata dell’omicidio commesso: “Non ho visto sangue, e lui era ancora in piedi, non credevo di averlo ucciso”, confessò successivamente.Le indagini condotte dalla Polfer di Alessandria e dai carabinieri di Milano portarono alla cattura di Rezza che si consegnò spontaneamente dopo aver vago nei binari della stazione in preda ai sensi di colpa. Il padre del ragazzo fu coinvolto nel tentativo di nascondere le prove del crimine commesso dal figlio, gettando via le cuffie appartenute alla vittima.L’interrogatorio svelò dettagli agghiaccianti sulle azioni compiute da Rezza quella notte fatidica. La madre di Mastrapasqua esplodeva in rabbia per l’atteggiamento del genitore dell’assassino: “Doveva portarlo in caserma, non farlo scappare”, urlava disperata.Il valore delle cuffie rubate risultava irrisorio rispetto al costo umano pagato da Mastrapasqua: solo €14,00 contro una vita spezzata. Il giovane assassino doveva ora affrontare le conseguenze dei suoi atti davanti alla giustizia, mentre la famiglia della vittima cercava di elaborare il dolore e la perdita improvvisa.Così si chiudeva un capitolo oscuro nella storia di Rozzano, segnato dalla violenza e dall’incomprensibile follia umana che può trasformare una serena sera d’estate in una tragedia senza ritorno.