28 giugno 2024 – 06:40
Nel periodo tra agosto e dicembre 2021, a bordo della fregata “Martinengo” della Marina Militare italiana, impegnata nella missione antipirateria “Atalanta” in acque internazionali, si sono verificati episodi sconcertanti di abusi e violenze da parte del comandante Roberto Carpinelli e dei suoi due sottoposti Giovanni Napolano e Gianluca Longo. Questi tre militari, anzicheeacute; essere esempi di leadership e disciplina, si sono trasformati nel peggiore incubo per 13 membri dell’equipaggio, in particolare per tre dipendenti del servizio mensa che hanno avuto il coraggio di denunciarli.Le accuse mosse nei confronti dei tre militari vanno dalla violenza sessuale ai maltrattamenti, fino alle minacce e intimidazioni rivolte ai propri sottoposti. La procura di Taranto ha notificato loro un secondo avviso di conclusione delle indagini aggiungendo le imputazioni di “violenza contro un inferiore” e “minaccia o ingiuria ad inferiore”, reati che rientrano nella competenza della procura militare. Questo atto è stato firmato dal procuratore Eugenia Pontassuglia e dal pm Marzia Castiglia dopo che il gup del Tribunale di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza per difetto.È inaccettabile che comportamenti simili possano verificarsi all’interno delle Forze Armate italiane, dove dovrebbero regnare valori come l’onore, il rispetto e la disciplina. È fondamentale garantire che episodi come questi non restino impuniti e che vengano presi severi provvedimenti nei confronti degli autori di tali atti riprovevoli. La fiducia nell’istituzione militare deve essere preservata a tutti i costi, ed è compito delle autorità competenti assicurarsi che situazioni del genere non si ripetano in futuro.
