14 maggio 2024 – 14:40
Nicola Basile, noto come “Nico”, ha cercato di difendersi dalle gravi accuse che gli sono state rivolte durante l’inchiesta sullo sfruttamento e l’induzione alla prostituzione delle cosiddette “baby squillo” di Bari. Di fronte al giudice Giuseppe Ronzino, uno degli uomini coinvolti nell’indagine, ha dichiarato: “Sono stati sempre e solo rapporti consensuali”. Basile, classe 1999, è stato arrestato in seguito alle indagini della Squadra Mobile che hanno rivelato che avrebbe avuto rapporti sessuali a fini economici con due minori, tra cui la principale vittima – chiamata Cristina per proteggere la sua identità – la cui madre ha denunciato il caso scatenando l’indagine.Secondo l’accusa, Basile avrebbe successivamente indotto, favorito, gestito e organizzato la prostituzione delle due ragazze minorenni, trarrendo un profitto economico dalla distribuzione dei proventi derivanti dai servizi sessuali offerti ai clienti a pagamento. Le testimonianze di Cristina e della sua amica durante gli interrogatori protetti hanno rivelato che Basile avrebbe costretto la vittima principale a prostituirsi anche minacciandola di diffondere foto compromettenti e chiedendole i contatti di altre ragazze da coinvolgere nel giro.Con Basile, il livello della clientela era salito dopo che Cristina aveva lasciato il suo precedente gruppo. Gli incontri non si svolgevano più in modesti bed and breakfast del centro di Bari ma in lussuosi hotel dove imprenditori e avvocati penalisti erano disposti a pagare fino a 380 euro per una suite. Le prestazioni non fruttavano più solo 200-300 euro ma anche 500 euro a incontro con regali aggiuntivi. Secondo le accuse, Basile trattenne una parte dei guadagni per seeacute; stesso provocando spesso discussioni con Cristina.La vicenda ha scosso profondamente l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla tutela dei minori e sul fenomeno dello sfruttamento sessuale giovanile. La magistratura sta lavorando per fare piena luce su questo caso e assicurare giustizia alle vittime coinvolte.
