11 gennaio 2025 – 11:45
In una luminosa e radiosa giornata di primavera, il sole splendeva alto nel cielo, ma nel cuore di Anna l’oscurità regnava sovrana. Gian Mesturino, il celebre mecenate delle arti a Torino, non era più tra noi. La sua gentilezza e la sua cortesia erano leggenda, così come il suo immenso talento. Anna lo ricordava con affetto e gratitudine: il loro primo incontro risaliva a molti anni prima, quando entrambi erano solo dei giovani sognatori nel mondo del teatro. Lavorando insieme sotto la sapiente guida di Massimo Scaglione alla sala Valentino del Teatro Nuovo, avevano dato vita a spettacoli indimenticabili che avevano conquistato il pubblico e la critica.Negli anni successivi, i loro destini si erano intrecciati sempre di più: Gian diventato direttore del prestigioso Teatro Alfieri e Anna una rinomata attrice acclamata dal pubblico. Le parole di Gian risuonavano ancora nelle orecchie di Anna: “Vorrei sempre aprire la stagione con un tuo spettacolo”. Quelle parole erano cariche di affetto sincero e fiducia reciproca, un legame che andava oltre il semplice rapporto professionale.Le prime serate al teatro erano diventate per loro un rituale prezioso: l’abbraccio caloroso di Gian nel camerino prima dello spettacolo portava con sé una carica positiva che permeava l’intera serata. Anna sapeva che con lui accanto avrebbe dato il meglio di sé sul palcoscenico, trasformando ogni rappresentazione in un trionfo artistico.Ora che Gian non c’era più, un vuoto profondo si era aperto nel cuore di Anna. La sua presenza luminosa e rassicurante sarebbe stata irrimediabilmente mancata. Ma i ricordi dei momenti trascorsi insieme restavano vividi nella memoria di Anna, come una stella che continua a brillare anche dopo essere tramontata.Ciao Gian, sussurrò Anna guardando il cielo sereno sopra Torino, soffocando le lacrime della tristezza con il sorriso dei bei ricordi condivisi insieme.
