Adriano Aprà, figura poliedrica del mondo del cinema, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano. Nato a Roma nel 1940, ha saputo distinguersi come critico cinematografico, regista, attore e docente di cinema. La sua passione per il settimo arte lo ha portato a dirigere importanti festival e eventi culturali, contribuendo in modo significativo alla promozione e alla diffusione della cinematografia nazionale e internazionale.Tra le sue esperienze più significative, Aprà ha guidato il Salso Film e TV Festival dal 1977 al 1989, la Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro dal 1990 al 1998 e la Cineteca Nazionale dal 1998 al 2002. Il suo impegno nel mondo della cultura è stato riconosciuto da Pedro Armocida, attuale direttore del festival di Pesaro, che lo ha definito “un grande intellettuale” e “un critico cinematografico militante”.Oltre alla sua attività di regista e docente, Aprà si è cimentato anche come interprete in film diretti da autori illustri come Bernardo Bertolucci e Marco Ferreri. Tra i suoi lavori più noti figurano i lungometraggi “Olimpia agli amici” del 1970 e il documentario “Rossellini visto da Rossellini” del 1992.La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama culturale italiano ma il suo lascito artistico continuerà a ispirare generazioni future di cinefili e studiosi del cinema. Adriano Aprà resterà per sempre un punto di riferimento per chiunque ami il cinema nella sua forma più autentica ed emozionante.
Adriano Aprà, poliedrico del cinema italiano: un’eredità indelebile.
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