06 febbraio 2025 – 08:45
Nelle campagne del Chivassese si è scatenato un allarme aviario a seguito della scoperta di un focolaio nell’allevamento intensivo di Cascina Neirole, situato tra Chivasso e Verolengo. Le autorità veterinarie dell’Asl To4 hanno deciso di abbattere circa 60.000 polli che erano stati allevati nei quattro tunnel dell’azienda. Questo non è il primo episodio del genere in quella zona: nel 2017, a Chivasso, si era verificato un caso di influenza aviaria in un pollaio. Oggi, la situazione è diversa: si tratta di un allevamento di dimensioni enormi con una quantità considerevole di polli, aumentando il rischio che l’infezione possa diffondersi ad altri allevamenti della zona.Per prevenire ulteriori contagi è stata istituita una “zona rossa” che coinvolge una dozzina di comuni circostanti come Caluso, Casalborgone, Castagneto Po, Crescentino, Lauriano, Mazzè, Monteu da Po, Rondissone, Saluggia, San Sebastiano Po e Torrazza Piemonte. In quest’area sono state imposte restrizioni rigide: vietato il trasporto e la movimentazione tra le aziende avicole, così come per gli altri volatili in cattività e per i pulcini appena nati e le uova. È obbligatorio che i sottoprodotti animali spostati al di fuori della zona siano accompagnati da un certificato sanitario rilasciato da un veterinario. Inoltre sono proibite le fiere ed esposizioni con animali da cortile.Fortunatamente non vi è rischio di trasmissione dell’infezione agli esseri umani. Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello ha voluto rassicurare i cittadini dichiarando che attualmente non c’è motivo per allarmarsi poiché carne e uova non possono trasmettere l’infezione. Tuttavia il proprietario dell’allevamento Marco Nota ha espresso preoccupazione per il grave danno economico subito dalla sua attività che opera nel rispetto dei protocolli stabiliti dall’Asl per garantire la sicurezza alimentare nella filiera avicola regionale.
