Alto ricorso ai trattamenti sanitari obbligatori in Valle d’Aosta: sfida tra controllo sociale e diritti individuali.

Date:

06 agosto 2024 – 09:01

Il rapporto del 2024 della Società italiana di epidemiologia psichiatrica, relativo all’attività del 2022, ha evidenziato numerosi punti di forza nella Valle d’Aosta in merito ai servizi di salute mentale, posizionandola tra le cinque regioni italiane con un punteggio positivo su 31 indicatori considerati. Tuttavia, l’unico punto critico individuato riguarda il significativamente alto numero di trattamenti sanitari obbligatori (Tso) rispetto alla media nazionale. Durante la presentazione del nuovo Centro di salute mentale in via Guido Rey ad Aosta, è emerso che il tasso dei Tso è quasi il doppio rispetto al dato nazionale.Secondo Anna Maria Beoni, direttrice del dipartimento di Salute mentale dell’Usl, l’aumentato ricorso ai Tso nella regione può essere attribuito all’alto controllo sociale presente nel contesto valdostano. La stessa Beoni ha sottolineato che situazioni apparentemente non gravi portano spesso all’applicazione dei Tso: basti pensare a un ubriaco che si addormenta su una panchina e viene segnalato al pronto intervento tramite il numero di emergenza 112. In questi casi, l’intervento dell’ambulanza e il ricovero in Pronto Soccorso possono portare rapidamente all’applicazione del trattamento sanitario obbligatorio.La direttrice ha anche citato episodi di risse nei locali pubblici come esempio delle situazioni che portano frequentemente all’utilizzo dei Tso nella regione. Al contrario, nelle grandi città queste persone potrebbero non essere individuate o intercettate con la stessa tempestività. Questa peculiarità della Valle d’Aosta evidenzia la necessità di affrontare in modo mirato e sensibile le questioni legate alla salute mentale e alle procedure sanitarie obbligatorie per garantire un equilibrio tra il controllo sociale e la tutela dei diritti individuali dei cittadini.

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