Il Bilancio sociale 2024 di Ama Aquilone, cooperativa sociale con sede ad Ascoli Piceno, non è semplicemente un resoconto finanziario, ma una fotografia lucida e profonda di un decennio di impegno a sostegno di persone vulnerabili tra il Piceno e il Fermano.
Il documento, presentato in conferenza stampa, rivela un quadro in evoluzione costante, segnato da cambiamenti significativi nel profilo degli utenti, nelle sostanze abrogate e nelle strategie terapeutiche adottate.
L’analisi, che copre il periodo 2015-2024, svela una trasformazione demografica cruciale: l’età media degli ospiti è progredita dai 35 ai 40 anni, con una preponderanza maschile marcata (84%), evidenziando un’emergenza sociale che si estende a una fascia d’età più matura.
La situazione lavorativa è critica, con un tasso di disoccupazione elevatissimo (88%) e bassi livelli di scolarizzazione che complicano ulteriormente il percorso di reinserimento sociale.
L’origine geografica dei bisognosi rimane prevalentemente locale, con una forte concentrazione proveniente dalle Marche, sottolineando la necessità di interventi mirati a livello territoriale.
Un dato particolarmente allarmante è il mutamento nei modelli di abuso di sostanze: laddove nel 2015 l’eroina dominava la scena nel 73% dei casi, oggi la cocaina ha assunto il ruolo primario (43%), segnalando un’alterazione profonda nelle dinamiche della dipendenza.
Ancora più preoccupante è l’incremento della polidipendenza, passata dal 45% al 79%, indicando una commistione di abusi sempre più complessa e difficile da gestire.
Questa evoluzione impone una revisione radicale degli approcci terapeutici, orientandoli verso modelli più flessibili e integrati, capaci di rispondere a una complessità crescente.
Il cambiamento più significativo è l’aumento dei trattamenti psichiatrici (dal 58% al 64%) e la diminuzione dei farmaci sostitutivi (dal 69% al 50%), a conferma della crescente prevalenza delle diagnosi duali – la coesistenza di dipendenza e disturbi psichici – come sottolineato dalla presidente Modestini.
Questo richiede un’integrazione sempre più stretta tra le cure psichiatriche e i trattamenti per le dipendenze, un approccio olistico che consideri la persona nella sua interezza.
Nonostante le sfide, emergono segnali incoraggianti.
Per la prima volta, i percorsi terapeutici conclusi positivamente (51%) superano i drop-out, segno di un miglioramento nell’efficacia degli interventi.
L’età gioca un ruolo cruciale: gli utenti over 55 mostrano una maggiore stabilità, mentre i giovani abbandonano più frequentemente, evidenziando la necessità di specifici programmi di supporto per questa fascia d’età.
Anche il contesto legale influenza il percorso: coloro che sono in affidamento giudiziario tendono a resistere maggiormente rispetto a chi è in libertà, suggerendo un ruolo positivo della supervisione legale nel processo di recupero.
La cooperativa Ama Aquilone, con la sua solida esperienza decennale, si conferma un punto di riferimento essenziale per la comunità, consapevole che i numeri, pur importanti, non definiscono l’umanità dei suoi ospiti.
Le fragilità sociali mutano forma, ma il bisogno di una rete di supporto comunitaria rimane costante, e la cooperativa si impegna a rimanere presente e attiva, pronta a rispondere alle nuove sfide con rinnovato impegno e professionalità.
Il futuro richiede un’evoluzione continua, basata sull’ascolto, l’innovazione e la collaborazione con enti, istituzioni e volontari, per costruire insieme una società più inclusiva e accogliente.






