Un capitolo si chiude e ne si apre uno nuovo nella realtà operativa della Questura di Fermo, con il passaggio di consegne tra il Questore Luigi Di Clemente e il Vicequestore Eugenio Ferraro, destinato a prendere la guida dell’istituzione a partire dal primo dicembre.
L’avvicendamento riflette una mobilità interna che arricchisce la struttura delle forze dell’ordine e proietta la Questura fermana in una prospettiva di continuo aggiornamento e confronto con realtà diverse.
Il Questore Di Clemente, proveniente dal Molise, lascia Fermo dopo un periodo di circa due anni, segnato da un intenso impegno a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.
La sua permanenza nel Fermano non costituisce una prima esperienza nelle Marche, regione in cui ha precedentemente ricoperto ruoli di responsabilità, spaziando dal ruolo di vicario del questore di Ancona a quello di dirigente di Squadra Mobile e dell’Anticrimine.
Durante il suo mandato, l’attenzione si è concentrata in particolare sul contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, un fenomeno radicato nella costa fermana e che si estende anche all’entroterra.
La recente operazione che ha portato all’arresto di sette individui, coinvolti in un’organizzazione criminale responsabile anche di atti di tortura ai danni di un giovane di origine nordafricana, testimonia l’impegno profuso e la capacità di azione della Questura, attirando i complimenti del Ministro dell’Interno Piantedosi.
Questa iniziativa, come altre preesistenti, dimostra una volontà di perseguire attivamente i reati più gravi e di tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Il Vicequestore Eugenio Ferraro, destinato a succedere a Di Clemente, giunge a Fermo dopo una promozione che lo ha visto ricoprire il ruolo di vicario del questore a Brindisi.
Romano di nascita, cinquantottenne, vanta un curriculum professionale trentennale, caratterizzato da un’esperienza internazionale e una profonda conoscenza delle dinamiche criminali.
La sua carriera lo ha visto operare in diverse regioni italiane, arricchendosi di competenze specifiche in ambito internazionale.
L’esperienza come ufficiale Interpol a Nizza e come rappresentante italiano a Tolone, in un organismo internazionale dedicato alla lotta al traffico di droga nel Mediterraneo, ha contribuito a forgiare una visione globale dei problemi legati alla criminalità organizzata e alla sicurezza.
Un ulteriore spaccato della sua sensibilità e del suo impegno sociale emerge dalla sua partecipazione come coautore di un libro dedicato all’analisi del fenomeno del femminicidio, una piaga sociale che richiede un approccio multidisciplinare e una profonda riflessione culturale.
L’arrivo del nuovo Questore rappresenta non solo un cambio di persona, ma un’iniezione di nuove competenze e prospettive.
Si tratta di un momento di transizione, in cui si spera di consolidare i risultati ottenuti e di affrontare le nuove sfide che il contesto socio-economico e criminale presenta.
La continuità nell’azione, garantita dalla condivisione di informazioni e strategie tra il uscente e l’entrante, si prefigge di assicurare la sicurezza e il benessere della comunità fermana.







