A Camerino, un’indagine della Guardia di Finanza ha svelato un sistema elusivo volto a mascherare redditi derivanti da locazioni immobiliari, attraverso la stipula di contratti di comodato d’uso gratuito apparentemente legittimi.
L’indagine, innescata da anomalie rilevate incrociando dati amministrativi, ha portato alla contestazione a un proprietario di immobili per 111.504 euro di redditi fondiari non dichiarati, evidenziando una manipolazione deliberata del sistema fiscale.
L’analisi preliminare aveva fatto emergere un pattern anomalo: un proprietario, titolare di diverse proprietà immobiliari, aveva stipulato numerosi contratti di comodato gratuito a favore di inquilini stranieri, privi di legami di parentela che potessero giustificare un trattamento così favorevole.
L’assenza di motivazioni concrete addotte dai comodatari e l’irrazionalità economica di un regime di gratuità per l’utilizzo di beni immobiliari hanno immediatamente destato i sospetti dei finanzieri.
Le indagini successive hanno confermato le prime impressioni, rivelando una strutturata simulazione contrattuale.
Non solo i contratti di comodato erano fittizi, ma anche alcune locazioni apparentemente regolari si sono rivelate frutto di una successiva “ripulitura” documentale, con contratti stipulati a posteriori e per periodi inferiori rispetto all’effettiva occupazione degli immobili.
Questa pratica, mirata a offuscare l’origine dei redditi, ha reso necessario un’accurata ricostruzione del flusso finanziario legato agli immobili.
I militari del Corpo hanno ricostruito il reddito derivante dalle locazioni per il periodo 2017-2023, adottando un approccio a due livelli.
Innanzitutto, hanno analizzato le dichiarazioni dei soggetti sentiti, per poi applicare il meccanismo di presunzione previsto dall’articolo 41 ter del DPR 600/1973, che in caso di mancata registrazione contrattuale, presume l’esistenza di un rapporto di locazione anche per i quattro anni precedenti, attribuendo un valore del 10% del valore catastale all’ammontare del canone.
L’indagine ha inoltre accertato che il proprietario aveva omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi in alcuni anni e, in altri, aveva fornito informazioni false, dichiarando solo i redditi da lavoro dipendente e occultando quelli derivanti dalla locazione degli immobili.
Questa attività investigativa, condotta dalla Tenenza di Camerino, si inserisce in un contesto più ampio di contrasto alle pratiche illegali nel settore immobiliare, promossa dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata.
L’obiettivo è duplice: garantire il rispetto delle normative fiscali e contrastare l’evasione, assicurando un equo contributo alla collettività da parte di tutti i cittadini.
Il caso sottolinea l’importanza di un controllo attento e incrociato dei dati amministrativi, unito a una capacità investigativa mirata, per smascherare schemi di elusione fiscale sempre più sofisticati.







