martedì 9 Settembre 2025
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Gioco d’azzardo e sfruttamento: scoperta una rete illegale nelle Marche

Nel cuore della riviera marchigiana, a Sant’Elpidio a Mare, si è conclusa un’operazione che ha portato alla luce una complessa struttura illecita, un intricato sodalizio dedito al gioco d’azzardo clandestino e a fenomeni con possibili connotazioni di sfruttamento.

L’attività, sviluppatasi nella frazione di Casette d’Ete, è stata smascherata a seguito di un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Fermo, in risposta a crescenti preoccupazioni espresse dalla comunità locale.

L’indagine, preceduta da un periodo di meticolosa osservazione e raccolta di informazioni, è nata dalle segnalazioni di un’anomala attività notturna in un edificio industriale apparentemente dismesso.

Testimonianze di frequenti transiti di veicoli di lusso, prevalentemente condotti da persone di origine cinese, avevano destato sospetti che si sono poi rivelati fondati.
L’irruzione, eseguita nel cuore della notte, ha svelato un labirinto di ambienti, un complesso organizzato attorno a diverse sale da gioco numerate, ciascuna con un proprio regolamento dettagliato, tradotto in italiano, che delineava le regole specifiche dei giochi proposti e le relative tariffe per bevande e servizi.

L’attività non si limitava al mero gioco d’azzardo.
Gli investigatori hanno riscontrato la presenza di un locale da ballo, completo di arredi lussuosi, illuminazione scenografica e un gruppo di giovani donne di origine orientale, le cui condizioni e modalità di inserimento nell’organizzazione destano ulteriori interrogativi e richiederanno approfondimenti.

La presenza di un magazzino di alimentari suggerisce un’offerta integrativa di servizi, potenzialmente volta a creare un ambiente di intrattenimento completo e a creare una forma di dipendenza che favorisca la permanenza dei giocatori e l’aumento delle puntate.

L’ammontare ingente di denaro contante, tessere e dadi utilizzati nei giochi, prevalentemente di poker cinese, testimonia la portata economica dell’operazione illecita.
Il sequestro del denaro rinvenuto, unitamente alla perquisizione e sigillatura dell’immobile, rappresenta un duro colpo per l’organizzazione criminale.
L’assenza al momento dell’irruzione del presunto responsabile, identificato come presidente della società che gestiva l’immobile, e la presenza di un soggetto che si è qualificato come barman e controllore dei tavoli da gioco, indicano una struttura gerarchica ben definita e una pianificazione accurata per evitare l’identificazione dei vertici.
La mancanza di autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande ha portato al sequestro dei fondi rinvenuti al bar, considerati proventi di attività illecite.
L’operazione ha portato all’identificazione e alla denuncia di diciassette uomini, unitamente alla verifica di altri soggetti presenti sul posto, non coinvolti direttamente nel gioco d’azzardo.
L’indagine è in corso, con la collaborazione di altre forze di polizia, al fine di ricostruire l’intera filiera operativa, individuare i responsabili e accertare eventuali collegamenti con altre organizzazioni criminali e di verificare se siano state violate leggi in materia di immigrazione, lavoro e sfruttamento della prostituzione.

L’obiettivo è smantellare completamente la rete illecita e tutelare la sicurezza e la legalità del territorio.

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