sabato 2 Agosto 2025
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Innovazione sostenibile: Cariverona investe 1,2 milioni per la ricerca.

Fondazione Cariverona rafforza il suo impegno verso l’innovazione sostenibile, destinando 1,2 milioni di euro alla quinta edizione del bando “Ricerca e sviluppo”.

Questo investimento strategico, finalizzato a catalizzare soluzioni concrete per le complesse sfide ambientali, energetiche e produttive del nostro tempo, promuove la collaborazione sinergica tra giovani ricercatori, istituzioni accademiche, centri di ricerca all’avanguardia e realtà aziendali.
La provincia di Ancona si distingue con due progetti selezionati, entrambi guidati dall’Università Politecnica delle Marche, testimonianza del suo ruolo propulsivo nell’ecosistema dell’innovazione regionale.
Il primo progetto, “Alginloop”, rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare applicata alla nutrizione funzionale e alla biotecnologia.
Con un finanziamento di 95.000 euro, l’iniziativa si pone l’obiettivo di creare un ciclo produttivo radicalmente innovativo, centrato sull’allevamento di *Acheta domesticus* (grillo domestico), riconosciuto come Novel Food dall’Unione Europea, e sull’integrazione strategica delle microalghe.
L’approccio, audace e lungimirante, mira a ottenere insetti arricchiti in acidi grassi omega-3 (EPA e DHA), essenziali per la salute umana e animale, destinati a nuovi mangimi e alimenti funzionali.
L’alimentazione degli insetti avviene tramite microalghe coltivate su un substrato innovativo derivato dal frass, i deiezioni degli stessi insetti, trasformando un potenziale rifiuto in una risorsa preziosa, ricca di nutrienti.

Questo modello circolare non solo ottimizza l’utilizzo delle risorse, minimizzando gli sprechi e riducendo i costi di produzione delle microalghe, ma apre anche prospettive di valorizzazione dei sottoprodotti e contribuisce alla creazione di una filiera agroalimentare più resiliente e sostenibile.

La ricerca si prefigge di generare un impatto positivo a 360 gradi, contribuendo alla riduzione dell’impronta ambientale del settore alimentare e aprendo la strada a nuovi prodotti innovativi.
Il secondo progetto, supportato con un contributo di 90.000 euro, affronta un passaggio cruciale nella produzione di biometano: lo strippaggio dell’ammoniaca.

La purezza e l’impatto ambientale del biometano sono infatti strettamente legati all’efficienza di questa fase.

Il team di ricerca, in collaborazione con Ingenia Srl, impiega simulazioni avanzate di fluidodinamica computazionale (CFD) per ottimizzare la configurazione della colonna di strippaggio.
L’obiettivo è identificare le geometrie e i parametri operativi che massimizzano il flusso dei materiali, minimizzando la formazione di incrostazioni, lo spreco di energia e i tempi di digestione.
Il modello numerico sviluppato non si limita a una comprensione teorica dei fenomeni, ma funge da guida pratica per l’ottimizzazione dell’impianto di biometano, migliorandone significativamente l’efficienza, la sostenibilità e la scalabilità.

Questa ricerca non solo contribuisce all’avanzamento delle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, ma favorisce anche la transizione verso un sistema energetico più pulito e decarbonizzato, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
L’approccio metodologico, basato sulla modellazione computazionale, offre la possibilità di accelerare il processo di ottimizzazione e di ridurre i costi di sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di biometano.

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