Violazioni Sistemiche e Rischio di Danno: Un’Indagine Approfondita sulle Attività Litorali del FermanoUn’operazione congiunta, orchestrata dai Carabinieri della Compagnia di Fermo e supportata dal Nucleo Antisofisticazioni (NAS) di Ancona e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Ascoli Piceno, ha portato alla luce una serie di gravi irregolarità e criticità in diverse attività commerciali e cantieri edili lungo il litorale del Fermano.
Le verifiche, condotte con rigore e attenzione, hanno svelato un quadro preoccupante di inosservanza delle normative in materia di sicurezza, igiene e lavoro, con potenziali rischi per la salute e l’incolumità pubblica.
L’azione investigativa, che va ben oltre la semplice constatazione di singole violazioni, ha messo in luce una carenza strutturale di rispetto delle regole, suggerendo possibili dinamiche di evasione e una sottovalutazione dei rischi connessi alle attività svolte.
A Fermo, l’inasistenza di un 65enne titolare di un esercizio commerciale, nonostante un’ordinanza comunale che ne imponeva la cessazione, dimostra una deliberata volontà di eludere l’autorità e proseguire in un’attività potenzialmente pericolosa per i consumatori.
Tale comportamento rivela una mancanza di consapevolezza delle conseguenze legali e sanitarie derivanti dalla violazione delle disposizioni amministrative.
Più allarmanti sono i casi riscontrati a Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio, dove il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha denunciato quattro cittadini stranieri, titolari o collaboratori di tomaifici.
Le accuse riguardano gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tra cui l’esecuzione di lavorazioni in locali sotterranei non autorizzati, con rischio di elettrocuzione, la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e l’assenza di un piano di emergenza ed evacuazione.
Queste omissioni, oltre a rappresentare una violazione di legge, mettono a serio rischio la vita dei lavoratori.
La sospensione dell’attività disposta evidenzia la gravità della situazione.
A Porto Sant’Elpidio, le denunce riguardano una 39enne e due uomini, per una serie di irregolarità che includono l’omessa conformità dei luoghi di lavoro, la prevenzione incendi carente, la sorveglianza sanitaria assente, la valutazione del rischio chimico inesistente e la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI).
Questa assenza di misure di sicurezza essenziali evidenzia una gestione irresponsabile e una profonda superficialità nell’approccio alla tutela dei lavoratori.
Le sanzioni pecuniarie, complessive, superano i 63.000 euro, suddivise in ammende e sanzioni amministrative, riflettono la severità delle infrazioni riscontrate.
L’ispezione presso un cantiere edile a Montegiorgio ha rivelato ulteriori irregolarità: un 32enne straniero è stato denunciato per mancata vigilanza sulle attrezzature e impiego di lavoratori in nero, mentre un 61enne italiano per difformità nell’esecuzione di lavori di sbancamento.
La sospensione dell’attività imprenditoriale del primo testimonia la volontà di perseguire con fermezza chi viola le leggi sul lavoro e sfrutta la manodopera in condizioni illegali.
L’intera operazione sottolinea la necessità di intensificare i controlli, promuovere la formazione e la sensibilizzazione dei datori di lavoro e rafforzare le sanzioni per chi mette a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.
L’indagine suggerisce anche la necessità di un’analisi più approfondita delle dinamiche che portano all’elusione delle normative e all’adozione di misure preventive più efficaci.





