cityfood
cityeventi
mercoledì 29 Ottobre 2025

Rapina audace sull’A14: sventata operazione criminale

L’inchiesta sull’audace rapina al portavalori, perpetrata lungo l’autostrada A14 tra Loreto e Civitanova Marche, ha rivelato una sofisticata operazione criminale, interrotta da un’inattesa irruzione delle forze dell’ordine.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo Giovanni Fabrizio Narbone e supportate dal colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, hanno portato alla luce dettagli inquietanti sulla pianificazione e l’esecuzione del colpo, svelando una struttura complessa e un’organizzazione ben definita.

Il ritrovamento di un furgone, scoperto dai Carabinieri durante un controllo stradale, si configura come elemento chiave per comprendere la meticolosa preparazione del raid.
Il veicolo non solo trasportava due motociclette, evidentemente predisposte per una fuga rapida e senza intoppi, ma anche una serie di strumenti e apparecchiature sofisticate.

La presenza di una cesoia, verosimilmente utilizzata per forzare la recinzione perimetrale in prossimità di una rampa autostradale, suggerisce un’attenta ricognizione del terreno e una pianificazione capillare del percorso di fuga.
L’equipaggiamento rinvenuto a bordo – chiodi a quattro punte, ricetrasmittenti per la comunicazione interna e, soprattutto, un jammer per disturbare le comunicazioni esterne e neutralizzare potenziali contromisure delle forze dell’ordine – delinea un commando tecnologicamente preparato, capace di operare in condizioni di elevata pressione.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la banda, composta da almeno sette individui, si era articolata in due nuclei operativi distinti.
Un gruppo, di cinque persone, si è concentrato sull’esecuzione materiale dell’aggressione al portavalori, mentre un secondo gruppo, composto da due individui, si è posizionato lungo la via di fuga, con il compito cruciale di facilitare la ritirata.
La divisione del lavoro suggerisce un’esperienza pregressa nel crimine organizzato, un’abilità nel coordinare azioni complesse e un’attenta valutazione dei rischi.

L’intervento inaspettato dei Carabinieri, con l’individuazione del furgone di supporto, ha però mandato in frantumi i piani del commando.

Costretti a reagire in modo improvvisato, i criminali hanno abbandonato la fuga pianificata, disperdendosi nelle campagne circostanti.

In questo frangente, hanno disseminato prove della loro attività: tute, passamontagna, giubbotti antiproiettile, scaldacolli e, soprattutto, un complice ferito, soccorso da un proprietario di un vivaio.

La rapidità e l’imprevidibilità della fuga hanno poi portato al furto di un altro furgone, appartenente allo stesso vivaio, per cercare di allontanarsi ulteriormente.
Ad oggi, tre persone sono state arrestate: i due individui rinvenuti a bordo del furgone con le moto e il complice ferito, ricoverato in ospedale ad Ancona.
Le indagini proseguono a ritmo serrato, con l’obiettivo di identificare e catturare i restanti membri del commando, ricostruire la filiera di approvvigionamento delle armi e degli strumenti utilizzati e fare luce sulle possibili connessioni con altre organizzazioni criminali.
Il caso, oltre a sollevare interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture stradali e sulla capacità di prevenire e contrastare i crimini di questa gravità, evidenzia la necessità di rafforzare la collaborazione tra le forze dell’ordine e di adottare misure più efficaci per proteggere i cittadini e il patrimonio nazionale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap