- pubblicità -

Riapre il sentiero per le Grotte di Sant’Eustachio: un tesoro ritrovato.

- PUBBLICITA -

Riapre al pubblico, pedoni e ciclisti, il sentiero che conduce alle suggestive Grotte di Sant’Eustachio, incastonate nel territorio di Domora, frazione di San Severino Marche (Macerata).

La decisione, sancita dall’ordinanza revocatoria firmata dal sindaco Rosa Piermattei, pone fine a un periodo di limitazioni imposte nel luglio 2019, conseguente a preoccupazioni per la stabilità della parete rocciosa sovrastante.

L’intervento di consolidamento, realizzato dall’Unione Montana Potenza Esino Musone, ente gestore dell’area protetta, restituisce finalmente accessibilità a un tratto cruciale del paesaggio locale.

La necessità di questi lavori di messa in sicurezza emergeva da una situazione di potenziale pericolo, legata alla possibilità di distacco di massi e frane che avrebbero potuto compromettere l’incolumità di escursionisti e danneggiato l’ambiente naturale.
L’intervento non si è limitato alla mera stabilizzazione, ma ha mirato a preservare l’integrità del sentiero e del contesto paesaggistico in cui si inserisce, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale.

“La riapertura di questo percorso rappresenta un segnale di rinascita per la nostra comunità,” ha affermato il sindaco Piermattei.

“Riconsegniamo ai cittadini e ai visitatori un bene prezioso, un luogo intriso di storia, cultura e natura incontaminata.

Le Grotte di Sant’Eustachio non sono solo un’attrazione turistica, ma un patrimonio identitario che testimonia il legame profondo tra la nostra terra e le nostre tradizioni.
“Il complesso speleologico e la chiesetta di Sant’Eustachio, immersi nella Valle dei Grilli, costituiscono un ecosistema di grande valenza storica, religiosa e naturalistica.

L’area, originariamente dedicata a San Michele Arcangelo di Domora, risale all’XI secolo, quando monaci benedettini vi insediarono un primo luogo di culto.

Successivamente, tra il XIII e il XIV secolo, l’edificio fu ampliato e consacrato a Sant’Eustachio, divenendo un punto di riferimento spirituale per la popolazione locale.
La flora e la fauna che caratterizzano la zona sono particolarmente ricche e diversificate.
Le pareti rocciose, pervase da stillicidi, creano microclimi freschi e umidi, favorevoli alla crescita di specie vegetali rare e preziose, come l’Adiantum capillus veneris (capelvenere) e la Lingua cervina, testimoni di un ambiente quasi primordiale.
L’ecosistema, fragile e delicato, richiede un’attenzione particolare da parte di tutti i fruitori, invitati a rispettare l’ambiente e a contribuire alla sua conservazione, per garantire che le future generazioni possano ammirare la bellezza e la spiritualità di questo angolo di Valle dei Grilli.

La riapertura del sentiero, dunque, non è solo un atto amministrativo, ma un invito a riscoprire il legame tra uomo, natura e fede, in un contesto di straordinaria suggestione paesaggistica.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap