Un’operazione di portata significativa ha visto il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti disporre di un decreto di sequestro preventivo di oltre dieci milioni di euro, colpendo otto individui e due società coinvolte in un sofisticato sistema di frode nel settore dell’edilizia, denominato “Bonus Scam”. L’inchiesta, condotta dalla Compagnia di Vasto sotto la direzione del Tenente Carlo Donnini e sotto la supervisione del Procuratore della Repubblica di Vasto, ha smascherato un’articolata rete criminale specializzata nell’abuso dei crediti d’imposta derivanti dagli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, introdotti dal Decreto Rilancio.L’azione giudiziaria, che ha interessato diverse località tra cui Pescara, Tollo, Napoli, Milano, San Severo, Jesi e Lavello, si fonda su accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica, dichiarazioni fraudolente e utilizzo di artifici elusivi. I destinatari del provvedimento includono amministratori di società edili, professionisti del settore, asseveratori – figure cruciali nel processo di certificazione dei lavori – e amministratori di condominio, tutti compromessi in un meccanismo volto a generare crediti d’imposta fittizi.L’indagine prende avvio da un esposto relativo ad un cantiere a San Salvo, rivelando un quadro allarmante: in un complesso residenziale di tre edifici e circa 160 unità abitative, i lavori di ripristino e ammodernamento, finanziati tramite il “Bonus 110%”, risultano parzialmente eseguiti o, in molti casi, completamente inesistenti. L’inganno si concretizzava attraverso la creazione artificiale di crediti fiscali, successiva cessione a terzi e, infine, utilizzo in compensazione delle imposte, sfruttando la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.Il modus operandi, caratterizzato da una pianificazione accurata e una suddivisione precisa dei ruoli, mirava a massimizzare il profitto illecito a spese della collettività. Gli indagati, ciascuno secondo le proprie competenze e responsabilità, avrebbero orchestrato un sistema volto a eludere i controlli e a perpetrare il raggiro su larga scala. L’operazione della Guardia di Finanza non si è limitata all’esecuzione del sequestro, ma ha anche evidenziato l’importanza di rafforzare i meccanismi di prevenzione e repressione per contrastare gli abusi connessi alla circolazione di crediti d’imposta fittizi. Come sottolineato dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Michele Iadarola, queste azioni si configurano come un baluardo a tutela delle risorse pubbliche, destinate a supportare famiglie e imprese in un momento storico particolarmente delicato. L’inchiesta, ancora in corso, promette di far luce su ulteriori dettagli e di portare alla luce eventuali complici, evidenziando la necessità di un controllo rigoroso e costante nell’erogazione di incentivi economici a sostegno del settore edilizio.
Sequestro da 10 milioni: sgominata truffa nel Bonus Edilizio
Pubblicato il
