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Svem Marche: Accuse di Irregolarità e Difesa a Tutto Campo

La Società di sviluppo delle Marche (Svem), fulcro per la gestione e l’erogazione di fondi europei destinati alla Regione, si trova a dover rispondere a pesanti accuse di presunte irregolarità finanziarie sollevate dall’esponente dem Alessia Morani, che ha preannunciato un’imminente denuncia alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e al Corpo delle Guardie di Finanza di Ancona.

L’onere di dimostrare la correttezza delle proprie azioni ricade ora interamente sulla Svem, che si difende strenuamente rivendicando un sistema interno improntato alla trasparenza e alla responsabilità.

La denuncia innescata da Morani verte in particolare sull’utilizzo di risorse pubbliche, con una cifra di 1,4 milioni di euro spesi in consulenze esterne nell’arco di un anno.

Questa cifra, se confermata, solleva interrogativi sull’efficienza e la necessità di ricorrere a competenze esterne per mansioni potenzialmente gestibili internamente.

Tuttavia, la Svem replica, sottolineando la regolarità dei propri bilanci, sottoposti al rigido controllo della Corte dei Conti, che finora non ha evidenziato anomalie significative.

Oltre al controllo della Corte dei Conti, la Svem sottolinea l’esistenza di ulteriori meccanismi di vigilanza.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) svolge un ruolo di monitoraggio, affiancata da un organismo di vigilanza interno, costituito ad hoc dall’attuale consiglio di amministrazione.

Quest’organismo, composto da due avvocati e un commercialista esterni e indipendenti rispetto alla società, testimonierebbe l’impegno della Svem verso una gestione più controllata e trasparente.

Questa struttura, in teoria, dovrebbe garantire una revisione imparziale delle attività aziendali, minimizzando il rischio di errori o abusi.

La società non si limita a difendersi, ma intende anche esaltare i progressi compiuti.
Un elemento significativo è la riduzione dei tempi di pagamento alle imprese, passati dai 48 mesi, ereditati da una precedente gestione, a soli tre mesi, indicando una maggiore efficienza operativa e una migliore gestione della liquidità.
Un ulteriore dato positivo è l’incremento considerevole dell’attività erogativa, con 1.007 pratiche evase nel 2024 per un valore complessivo di 241 milioni di euro, un aumento del 710% rispetto al 2021.

Questo dato, se interpretato correttamente, potrebbe indicare una maggiore capacità di attuazione dei programmi regionali e un ruolo sempre più cruciale della Svem nello sviluppo economico del territorio.

Infine, la Svem evidenzia una significativa riduzione del costo del personale, diminuito da 1,5 milioni a 819.666 euro, parallelamente ad un aumento del personale a tempo indeterminato, salito da tre a nove unità.
Questa combinazione di riduzione dei costi e crescita del personale a tempo indeterminato potrebbe suggerire un processo di ottimizzazione delle risorse umane e una maggiore stabilità del personale.

L’intera vicenda, tuttavia, resta avvolta in una crescente tensione, e la verifica indipendente delle accuse sollevate da Morani, così come l’effettiva efficacia dei meccanismi di controllo interni, saranno cruciali per ristabilire la fiducia e chiarire la posizione della Svem all’interno del panorama istituzionale regionale.

La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla governance delle società di sviluppo regionale e sulla necessità di una maggiore trasparenza e accountability nella gestione dei fondi pubblici.

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