Un’attività di routine della polizia stradale di Porto San Giorgio, lungo la rete autostradale A14, si è trasformata in un’operazione volta a smascherare una sofisticata forma di frode legata alla gestione dei tempi di guida e riposo di un autotrasportatore.
La pattuglia, impegnata in un controllo di routine su un autoarticolato, ha rilevato anomalie nel funzionamento del cronotachigrafo digitale, un dispositivo cruciale per monitorare e registrare le attività del conducente in ottemperanza alle normative europee in materia di sicurezza stradale e tutela del lavoratore.
La sospetto di una manomissione si è concretizzato quando, messo alle strette dagli agenti, il conducente ha ceduto, consegnando volontariamente un telecomando – uno strumento di precisione destinato a eludere i controlli – e confessando l’utilizzo fraudolento.
Questo dispositivo, abilmente occultato e facilmente accessibile, permetteva di interrompere artificialmente la registrazione del tachigrafo, generando dati falsati relativi alle ore di guida effettive e ai periodi di riposo obbligatori.
Un sistema volto a ingannare gli organi di controllo e potenzialmente a eludere sanzioni e ad accrescere i profitti a discapito della sicurezza stradale e del benessere del lavoratore.
Le conseguenze per l’autista sono state immediate: una sanzione pecuniaria, unitamente al sequestro amministrativo del veicolo, del telecomando manipolato e del kit fraudolento.
Quest’ultimo è stato sottoposto ad un’analisi tecnica approfondita da parte di esperti di un’officina specializzata, per ricostruire il modus operandi della frode e raccogliere elementi utili per eventuali ulteriori indagini.
Questo episodio sottolinea l’importanza di un controllo rigoroso e costante dei sistemi di monitoraggio dei tempi di guida, nonché l’ingegno con cui alcuni individui cercano di aggirare le normative.
L’utilizzo di dispositivi di manomissione del cronotachigrafo non solo comporta gravi conseguenze legali, ma mette a rischio la sicurezza di tutti gli utenti della strada, minando la credibilità del settore autotrasporti e compromettendo la tutela dei diritti dei lavoratori.
L’episodio, inoltre, evidenzia la necessità di investire in formazione e sensibilizzazione, per contrastare efficacemente il fenomeno delle frodi e promuovere una cultura della legalità e della sicurezza nel mondo del trasporto merci.







