martedì 9 Settembre 2025
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Turismo nelle Marche: analisi, limiti e nuove prospettive

Le Marche nel turismo: un’analisi strutturale e prospettive di sviluppoLa regione Marche, tradizionalmente caratterizzata da un turismo di prossimità, sta vivendo una fase di transizione complessa, con una crescita che, pur positiva, si discosta significativamente dalle dinamiche nazionali.

La ricerca condotta da Mara Cerquetti, esperta di management nel settore dei beni culturali e del turismo presso l’Università di Macerata, offre un quadro dettagliato di questo scenario, delineando tendenze, limiti e opportunità di sviluppo.

Il dato macro è incoraggiante: nel 2024 le Marche hanno registrato 2,7 milioni di arrivi e 11,4 milioni di presenze turistiche, superando i livelli pre-pandemia del 2019.

Tuttavia, la crescita delle presenze negli esercizi ricettivi (+0,6%) risulta modesta rispetto alla media italiana (+8,5%), posizionando le Marche tra le regioni con il minor incremento.

Un recupero più marcato si osserva nel confronto con il 2022 (+2,8%), un indicatore che segnala una ripresa seppur graduale.

Un elemento distintivo del turismo marchigiano è la forte prevalenza del turismo interno: l’83,8% delle presenze è generato da visitatori italiani, un dato notevolmente superiore alla media nazionale (47,6%).
Questo fenomeno, se da un lato rafforza l’importanza del mercato domestico, dall’altro limita il potenziale di crescita legato all’afflusso di turisti stranieri, un fattore chiave per l’internazionalizzazione e la diversificazione dell’offerta.

Si registra, inoltre, una diminuzione della durata media del soggiorno, che nel periodo 2017-2021 è passata da 5,34 a 4,38 giorni, un calo significativo che riflette un cambiamento nelle abitudini e nelle preferenze dei visitatori.
La ricerca evidenzia una trasformazione radicale nel panorama dell’offerta turistica, con un’esplosione di strutture ricettive alternative agli alberghi tradizionali.
Dal 2019 al 2023, si è assistito a un aumento significativo di campeggi, agriturismi, BeB e altre forme di ospitalità diffusa: da 7.
254 a 10.
243 strutture.

Parallelamente, un numero ancora maggiore di alloggi privati è stato convertito per l’affitto breve, passando da 14 strutture con 741 posti letto nel 2019 a 5.

746 strutture e 27.

347 posti letto nel 2023.

Questa crescita è stata favorita dalla proliferazione di piattaforme online che mettono in contatto domanda e offerta e dall’introduzione, nel 2024, dell’obbligo del codice identificativo (CIN) per gli immobili destinati agli affitti brevi.
In contrasto, si osserva una contrazione del settore alberghiero tradizionale, con una riduzione delle strutture e dei posti letto disponibili.
La ricerca sottolinea un problema strutturale: la marcata stagionalità del turismo marchigiano.
La concentrazione delle presenze nei mesi estivi limita la capacità di generare reddito e occupazione stabile.
Per mitigare questo fenomeno, lo studio propone diverse strategie, tra cui l’incentivazione del turismo esperienziale, la valorizzazione dell’entroterra, l’offerta di prodotti turistici diversificati e l’attenzione al rapporto qualità-prezzo.

Per promuovere uno sviluppo turistico sostenibile e competitivo, la ricerca suggerisce un approccio integrato, che coinvolga diversi settori e attori.
È fondamentale rafforzare le collaborazioni intersettoriali per estendere la stagione turistica, migliorare la presenza online e l’interoperabilità digitale, sfruttando le risorse del portale Italia.
it e implementando sistemi di destination management (DMS).

Campagne di comunicazione mirate sono necessarie per aumentare la visibilità delle Marche a livello nazionale e internazionale, focalizzandosi su un’immagine di regione autentica, ricca di tradizioni e paesaggi incontaminati, capace di offrire esperienze uniche e personalizzate.

In definitiva, il futuro del turismo marchigiano dipenderà dalla capacità di innovare, diversificare l’offerta e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale, puntando su un modello di sviluppo che sia al contempo sostenibile, inclusivo e resiliente.

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