La proposta di conferire la cittadinanza onoraria postuma al professor Gustavo Pansini, avanzata dal consigliere Gianluca Carrabs e sostenuta dall’opposizione, rappresenta un atto di riconoscimento dovuto a una figura chiave nella storia recente di Urbino.
La mozione, discussa in Consiglio comunale, non si limita a celebrare una carriera accademica di successo, ma intende onorare un profondo legame intellettuale e civile che ha plasmato l’identità della città e della sua università.
Per tredici anni, il professor Pansini ha guidato la Facoltà di Giurisprudenza, rivestendo al contempo il ruolo cruciale di consigliere giuridico del Rettore Carlo Bo.
Questa duplice veste gli ha permesso di operare con una visione strategica, intrecciando armoniosamente ricerca, didattica e funzioni istituzionali, lasciando un’eredità di straordinaria importanza.
La sua attività si è concretizzata nella fondazione di istituzioni di rilevanza internazionale, come il Centro Alti Studi Europei e il Centro Internazionale di Studi per la Procedura Penale Europea, piattaforme che hanno contribuito a proiettare Urbino nel panorama accademico europeo e globale.
L’impegno di Pansini si è esteso oltre i confini nazionali, attraverso significativi gemellaggi con università di Europa e Sud America, favorendo lo scambio di conoscenze e la cooperazione internazionale.
L’istituzione della Camera Penale di Urbino e la nascita della prestigiosa rivista *Archivio Penale* testimoniano la sua visione di un centro giuridico dinamico e innovativo, capace di affrontare le sfide del diritto penale contemporaneo.
Gustavo Pansini non fu solo un accademico brillante, ma un intellettuale profondamente radicato nel tessuto urbano, capace di coniugare sapientemente la ricerca giuridica con l’azione concreta e la responsabilità civica.
La sua visione era quella di una “città-campus”, un modello di convivenza simbiotica tra l’università e la comunità locale, dove la crescita del sapere potesse alimentarne lo sviluppo sociale e culturale.
Questa concezione, lungi dall’essere un’utopia, ha trovato una sua concreta attuazione nelle iniziative che ha promosso e nei legami che ha tessuto.
La perdita di una figura come quella del professor Pansini rappresenta una ferita per Urbino.
Riconoscere la sua cittadinanza onoraria postuma è un dovere morale per la città, un modo per celebrare un uomo che ha dedicato la sua vita a esaltarne il prestigio accademico, istituzionale e civile, lasciando un’impronta indelebile nella sua storia.
Si tratta di preservare la memoria di un patrimonio intellettuale che appartiene a tutti e che continuerà a ispirare le generazioni future.