L’Accademia di Belle Arti di Macerata lancia un’iniziativa multidisciplinare volta a interrogare il futuro dell’acqua, una questione cruciale per le Marche e un tema di risonanza globale. Il primo appuntamento, il 27 giugno negli spazi recuperati degli ex Magazzini Rossini, si configura come un ecosistema di dialogo tra neuroscienze, urbanistica, architettura, design e scienze umane, convogliando voci accademiche, progettuali, attiviste e innovative.La regione Marche, storicamente vulnerabile al dissesto idrogeologico, con le sue pianure alluvionali dei fiumi Potenza e Chienti ad alto rischio secondo il Piano Alluvioni 2021-2027, pone l’acqua al centro di un’urgenza culturale e progettuale. L’acqua non sarà presentata solo come una risorsa da difendere, bensì come principio generativo, come elemento vitale e plasmatico che informa l’architettura, il design e l’urbanistica contemporanea. Si intende esplorare come la sensibilità percettiva, le innovazioni tecnologiche e un approccio bio-ispirato, mutuato dalle neuroscienze e dalla botanica, possano ridisegnare il nostro rapporto con questo bene prezioso.La giornata inaugurale si aprirà con una sessione plenaria incentrata sulla progettazione resiliente e sul ruolo del design come metodologia di adattamento al cambiamento climatico. Stefano Mancuso, figura di spicco nel campo delle neuroscienze vegetali, attraverso una video-intervista esclusiva, offrirà una prospettiva inedita sull’intelligenza distribuita presente nei sistemi naturali, suggerendo modelli per la progettazione di infrastrutture e paesaggi più sostenibili. Carlo Ratti, architetto e curatore della Biennale Architettura 2025, condividerà le sue riflessioni sull’architettura interattiva e le sue implicazioni per una gestione idrica efficiente e responsabile. Alessandro Gazzoni, dello studio Mario Cucinella Architects, presenterà un caso studio emblematico, l’e-Building Ferrari, illustrando l’approccio idrico integrato e le strategie di bio-mimicry adottate.La seconda parte della sessione plenaria, curata dall’Università di Macerata, affronterà il tema complesso delle “Acque Contese”, analizzando le politiche idriche italiane alla luce delle tensioni tra retoriche pubbliche e realtà dei disastri naturali. Si intende indagare le implicazioni storiche, geoeconomiche e strategiche della gestione delle risorse idriche, il valore culturale e territoriale dell’acqua e le dinamiche dell’idrogeopolitica, con un focus sulle strategie di controllo e sfruttamento.Successivamente, cinque tavoli tematici apriranno uno spazio di confronto aperto e costruttivo tra progettisti, attivisti, ricercatori e innovatori, focalizzandosi su temi cruciali come la giustizia idrica, le politiche per il futuro dell’acqua, la rigenerazione dei territori, la resilienza urbana e l’integrazione di principi di economia circolare. L’obiettivo è creare una piattaforma multidisciplinare capace di promuovere soluzioni creative e innovative per affrontare le sfide globali legate alla scarsità d’acqua e alla crisi climatica.L’iniziativa, promossa dall’Accademia di Belle Arti di Macerata e sostenuta dal Comune di Macerata, dall’Università di Macerata e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti e dell’ADI, si propone di stimolare un dibattito ampio e inclusivo, in grado di ispirare nuove pratiche progettuali e politiche più responsabili nei confronti del nostro pianeta.
Acqua, Futuro e Design: L’Arte Interroga le Marche
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