Il sipario si alza sulla diciannovesima edizione di Adriatico Mediterraneo Festival, un crogiolo di culture e sonorità che celebra il legame indissolubile tra l’Adriatico e il Mediterraneo.
L’alba di questa edizione si materializza con la musica, un’esplosione di energia diffusa dalla Terrazza Unicorn del Passetto, dove Enerbia infonde nell’aria un’atmosfera sognante, un mosaico di influenze che spaziano dalle mazurche malinconiche ai valzer briosi, arricchiti dalle vibranti note di violino, chitarra e fisarmonica.
Una colonna sonora che evoca storie d’amore perdute, balli popolari d’ispirazione inglese, un’ode al sorgere del sole che si specchia nelle acque placide dell’Adriatico.
La giornata si dipana attraverso un caleidoscopio di performance, culminando, al tramonto, con l’esibizione di Banda del Sud all’Anfiteatro Romano.
Questo progetto ambizioso è il frutto di una ricerca approfondita sui talenti del Sud Italia, nove musicisti provenienti da sei regioni diverse, fusi insieme per creare un’orchestra vibrante di musica popolare.
Un’iniziativa che non solo promuove il patrimonio musicale locale, ma crea anche un ponte tra le diverse comunità del Mezzogiorno.
Proseguendo la serata, alle 20, le Ebbanesis, fenomeno virale, catturano l’attenzione del pubblico con il loro charme napoletano.
Viviana Cangiano e Serena Pisa, due voci potenti e una chitarra appassionata, reinterpretano classici della canzone napoletana, trasfigurandoli in brillanti rivisitazioni rock tradotte in dialetto.
Il loro successo, testimoniato da milioni di visualizzazioni online e una vasta community di fan, è la prova di come la tradizione musicale possa dialogare con le nuove tecnologie e raggiungere un pubblico globale.
La cornice dell’Anfiteatro Romano si trasforma in un palcoscenico per l’attesissimo concerto serale, alle 22, con Alborosie e Shengen Clan.
Alborosie, Alberto D’Ascola di Marsala, è un artista che ha saputo fondere le radici siciliane con l’essenza della musica giamaicana, dando vita a un reggae unico, un ibrido musicale che incarna lo spirito di apertura e la fusione culturale.
Il suo percorso artistico è un esempio di come l’identità locale possa arricchire un genere musicale globale, creando un suono originale e riconoscibile.
L’eco del Festival si estende anche alle iniziative collaterali.
L’anteprima, ospitata presso il porto turistico, ha segnato una rinnovata collaborazione con Marina Dorica, preludio a un’altra data, sabato 20 settembre, in concomitanza con la Regata del Conero.
Il programma di Adriatico Mediterraneo Festival si proietta verso il futuro, con una programmazione ricca di incontri e concerti.
Il giorno seguente, 26 agosto, l’alba sarà illuminata dalle note di Gianmarco D’Emilio, giovane chitarrista di talento, mentre, di sera, gli Alkantara trasporteranno il pubblico in un viaggio sonoro che attinge alle ricchezze della musica orientale e del jazz contemporaneo.
L’Anfiteatro Romano accoglierà poi Seun Kuti e Egypt 80, portatori dell’eredità musicale e politica del padre Fela, pioniere dell’Afrobeat.
Seun Kuti, musicista, cantante e cantautore nigeriano, incarna lo spirito di ribellione e di impegno sociale che ha caratterizzato la musica del padre.
La consegna del Premio Adriatico Mediterraneo a Kuti sottolinea l’importanza della musica come strumento di cambiamento sociale, un veicolo per esprimere la lotta contro il colonialismo, l’oppressione e la guerra.
L’edizione 2024 si conferma così un ponte tra le culture, un palcoscenico per voci che si alzano in difesa dei valori umani e per celebrare la forza trasformatrice della musica.