venerdì 5 Settembre 2025
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Festival della Storia: Passioni, Politica e Memorie a Ancona

Il Festival della Storia, giunto alla sua settima edizione, si configura come un’indagine profonda e stratificata sulle dinamiche che plasmano il corso degli eventi, un percorso intellettuale che scruta l’intreccio tra ragione e passione, tra il calcolo strategico e l’impulso emotivo.
Dall’11 al 14 settembre, la Mole Vanvitelliana di Ancona diventerà il fulcro di un’esplorazione multidisciplinare, con venticinque appuntamenti pensati per illuminare le ombre e le luci delle scelte che hanno definito il nostro passato e continuano a influenzare il presente.
L’iniziativa, presentata dalla presidente Valentina Conti in collaborazione con Silvana Amati dell’Istituto Gramsci, Raimondo Arcolai di Amat e Marta Paraventi, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, non si limita a ripercorrere la storia, ma si propone di decostruirla, analizzandola attraverso la lente delle passioni umane.
Si tratta di un’operazione complessa che mira a comprendere come l’animo individuale, con le sue idiosincrasie, le sue aspirazioni, le sue paure, abbia lasciato un’impronta indelebile sulla politica, sull’arte, sulla scienza e sulla cultura.
Il Festival si apre con Gianfranco Pasquino, che interroga il ruolo della partecipazione politica in un’epoca di crescenti disaffezioni, seguito da Alessandro Campi, che analizza il sentimento nazionale nel Novecento, un secolo segnato da guerre, ideologie e rivoluzioni.
La narrazione si estende poi a territori inattesi: l’etereo legame tra John Fitzgerald Kennedy e Marilyn Monroe, un’icona di bellezza e di fragilità, esaminato dalla storica Raffaella Baritono, che ne svela le implicazioni sociali e psicologiche.
L’analisi delle passioni sportive, un binomio inscindibile con la politica, è affidata a Nicola Sbetti, che ne illustra le complesse dinamiche di potere e di identità.

L’eclettismo del Festival si rivela nella sua capacità di abbracciare discipline apparentemente distanti.
Alberto Mantovani, immunologo, ci guida in un viaggio affascinante all’interno del sistema immunitario, metafora di un’orchestra complessa e armoniosa, mentre Vinicio Marchioni, attore, condivide le passioni che animano il mestiere della recitazione.
Azzurra Meringolo, inviata di guerra, ripercorre la storia del giornalismo, mettendo in luce il coraggio e la determinazione delle donne che hanno raccontato le drammatiche vicende del nostro tempo.
Juliàn Carròn, ex presidente di Comunione e Liberazione, affronta il delicato rapporto tra fede e politica, un crocevia di valori e di ideologie.

In prossimità dell’anniversario della scomparsa di Lady Diana, Eddy Anselmi ne esplora la figura, trasformata in un fenomeno di costume e in un’icona di malinconia.

Matteo Zaccarini, docente, offre uno sguardo inedito sul ruolo delle donne nel mondo antico, un universo di potere, di passione e di ambizione.

Antonio Attorre, saggista, analizza il cibo come espressione di desiderio e di piacere, mentre Carlotta Sorba, docente, indaga le emozioni e la teatralità che hanno caratterizzato l’Italia del primo Ottocento.
Il curatore Fulvio Cammarano ha arricchito il programma con un evento serale in collaborazione con Ancona Jazz, “Lisa canta Ornella”, e con una visita guidata al Museo civico del Risorgimento, offrendo al pubblico un’esperienza culturale completa e coinvolgente.
Il Festival della Storia si configura quindi come un’occasione irrinunciabile per riflettere sulla complessità dell’animo umano e sul suo impatto sul corso della storia.

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