Il Suono Futuro si fa eco nel cuore delle Marche, risuonando tra le maestose pareti dell’Ex Lanificio di Fermignano.
Più che un festival, un’immersione in un’esperienza artistica che interroga il presente, riscrittando i confini tra musica e spazio.
L’iniziativa, promossa dall’Orchestra Olimpia e frutto dell’ingegno di Roberta Pandolfi, Raffaele Damen e Danilo Comitini, si configura come un atto di rottura, una liberazione dalle rigide convenzioni che troppo spesso imprigionano la creatività.
La prima edizione, intitolata “Liberazioni”, non si limita a presentare musica contemporanea; la convoca a dialogare con un luogo intriso di storia, un simbolo di trasformazione industriale e sociale.
L’Ex Lanificio, testimone di un passato di lavoro e di progresso, si apre ora a un suono nuovo, una musica che aspira a incarnare sogni collettivi, a trascendere la mera successione di note per diventare veicolo di emozioni e riflessioni profonde.
“Abbiamo ricercato opere che fossero capaci di stimolare una risposta emotiva intensa, che parlassero direttamente all’anima,” spiega Roberta Pandolfi, curatrice del progetto.
“Volevamo una musica coraggiosa, capace di affrontare temi universali con una voce autentica e originale.
” Le tre serate del festival, pur mantenendo una propria identità e un proprio carattere distintivo, sono profondamente interconnesse da un filo conduttore: la ricerca della libertà, intesa come autodeterminazione, come diritto di esprimersi senza costrizioni, come aspirazione a una vita piena e significativa.
La serata di oggi vedrà l’incontro tra la vibrante energia percussiva di Viviana Garbetta e l’interpretazione teatrale di Pamela Olivieri.
Il fulcro del concerto è “Invisibili”, un melologo per voce e percussioni appositamente commissionato al talento emergente Maria Placido.
Quest’opera, eseguita in prima assoluta, vuole onorare la memoria di figure femminili spesso dimenticate dalla storia ufficiale, donne che hanno operato silenziosamente, nell’ombra, contribuendo in modo significativo alla Resistenza e alla ricostruzione del paese.
Jole Baroncini, Renata Viganò, Teresa Browowicz, Miriam Mafai, Luigia Bimbi e Carla Capponi: i loro nomi, i loro gesti, le loro storie, riemergeranno grazie alla potenza evocativa della musica e della parola.
Pamela Olivieri darà loro voce e corpo, mentre Viviana Garbetta amplificherà l’eco delle loro azioni, tessendo un arazzo sonoro ricco di sfumature e suggestioni.
La conclusione del festival, sabato 13 settembre, sarà affidata alla maestria di Claudio Jacomucci, fisarmonicista e compositore di straordinario talento.
Oltre a presentare “Abajo”, composizione della compositrice greca Aspasia Nasopoulou, un omaggio alla figura di Federico Garcia Lorca e alla sua lotta per la libertà, Jacomucci offrirà una selezione delle sue opere più significative.
L’utilizzo della fisarmonica microtonale, un’innovativa estensione dello strumento tradizionale, e l’esplorazione del canto difonico apriranno nuove prospettive sonore, spingendo i confini della musica contemporanea e creando un’esperienza unica per il pubblico.
Il Suono Futuro, dunque, non è solo un evento musicale, ma un viaggio nell’anima umana, un invito a riflettere sulla nostra condizione, un’ode alla libertà.