venerdì 12 Settembre 2025
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Ancona

Italia intera.

La Terrazza Vanvitelliana di Palazzo Ferretti, a Ancona, risorge con rinnovata magnificenza, offrendo al pubblico una prospettiva inedita sul porto antico e un’immersione nel patrimonio storico-artistico della città.

L’operazione di riposizionamento dei manufatti lapidei, frutto di un’approfondita indagine architettonica e storica condotta dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici dell’Università Federico II di Napoli, non si limita a una mera ricostituzione estetica, ma configura una vera e propria riqualificazione museale.
L’intervento ha liberato il fronte panoramico, re-equilibrando la relazione tra la funzione conservativa delle opere e la loro esposizione.

La terrazza, concepita dal celebre architetto Luigi Vanvitelli, rivela ora la sua intrinseca vocazione scenografica, integrando le sculture in pietra in un percorso espositivo che racconta la storia della famiglia Ferretti, committente del palazzo, e la sua profonda connessione con la vita civile e religiosa di Ancona.

Il ritorno alla luce di opere come la panchina impreziosita dalla ‘Gloria di cherubini’ e il sedile in pietra rossa, provenienti dalla cappella Ferretti, testimonia un’attenzione meticolosa al dettaglio e un desiderio di restituire al pubblico il decoro originale della terrazza.

A questi si aggiungono capolavori scultorei di notevole importanza: lo Stemma Ferretti, un emblematico scudo sannitico bandato che incarna l’identità nobiliare della famiglia; la balaustra cinquecentesca, custode a bassorilievo dello stemma araldico; e un elegante puntale di fontana settecentesca, un trionfo di volute vegetali che culminano in due aquile maestose, affiancate da teste di cani a bocca aperta, simbolo di fedeltà e guardiana.
Ogni manufatto è stato posizionato su basamenti progettati su misura, garantendo la sicurezza di visitatori e opere e creando un’armonia visiva che si integra perfettamente con lo stile vanvitelliano, pur distinguendosi per la sua contemporaneità.

Un ulteriore elemento di pregio è rappresentato da una seconda balaustra del XV secolo, proveniente da Palazzo Antiqui, un testimone silenzioso di vicende storiche complesse, sopravvissuta ai devastanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
L’iniziativa amplifica significativamente l’offerta culturale del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, arricchendo il percorso espositivo con testimonianze inedite.

Per assicurare una fruizione inclusiva e accessibile a tutti, le opere sono corredate di didascalie in italiano, inglese e braille, a testimonianza dell’impegno del museo verso una piena accessibilità culturale.

Questi interventi costituiscono un piccolo anticipo dell’immenso patrimonio storico e artistico custodito nei depositi del museo, in attesa dell’apertura al pubblico, un progetto ambizioso finanziato dal PNRR, che promette di rivelare ulteriori tesori e di consolidare il ruolo del museo come fulcro della cultura marchigiana.

Il progetto non si limita a restaurare il passato, ma proietta il Museo Archeologico verso il futuro, rendendolo un luogo di incontro, di scoperta e di ispirazione per le generazioni a venire.

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