La Chiesa di San Marco a Jesi, gioiello di architettura gotica che testimonia la fervida spiritualità e l’ingegno costruttivo del XII secolo, si appresta a rinascere grazie a un’iniziativa corale che unisce la comunità locale, il tessuto imprenditoriale e le istituzioni.
Questo intervento di restauro conservativo non è semplicemente un’operazione di manutenzione, ma un atto di profonda responsabilità culturale, volto a preservare un’eredità preziosa per le generazioni future.
L’edificio, con la sua imponente struttura che si erge nel cuore della città, custodisce al suo interno un tesoro inestimabile: un ciclo di affreschi raffiguranti la Crocifissione, opera di un anonimo artista del Trecento, che racconta con potente espressività i drammi della Passione di Cristo.
Queste immagini, testimonianza tangibile della devozione popolare e dell’abilità pittorica del periodo, necessitano di un’attenta conservazione per evitare un ulteriore deterioramento.
L’iniziativa, nata dall’impegno civico di Vittorio Massaccesi, ex sindaco di Jesi, e sostenuta dall’amministrazione comunale attuale, ha visto la comunità locale rispondere con generosità, contribuendo con una raccolta fondi di oltre 20.000 euro, a cui si aggiungono i 10.000 euro stanziati dal Comune.
Pur rappresentando un contributo significativo, queste risorse non sono sufficienti a coprire l’intero costo dei lavori, stimato in circa 1,2 milioni di euro, che comprendono interventi strutturali, risanamento degli impianti e, crucialmente, il recupero delle superfici affrescate.
Il progetto, che sarà ufficialmente presentato il 30 ottobre alla presenza del Sovrintendente ai Beni Archeologici, Artistici, Ambientali e Paesaggistici, Andrea Pessina, e del Vescovo Paolo Ricciardi, è il risultato di un’analisi approfondita condotta da un team di esperti, composto da Riccardo Altobello, Alessandra Lugli, Alice Turchetti e Alessandra Santilli.
L’obiettivo primario è quello di garantire la stabilità dell’edificio e di arrestare i fenomeni di degrado, preservando al contempo l’autenticità dei materiali e delle opere d’arte.
Come sottolinea l’assessora comunale ai Lavori Pubblici, Valeria Melappioni, questo intervento non è solo una questione di restauro materiale, ma anche di valorizzazione culturale.
La chiesa di San Marco rappresenta un punto di riferimento identitario per la comunità di Jesi, un simbolo di fede, storia e arte.
La generosa risposta dei cittadini dimostra un profondo legame emotivo con questo bene comune, e la raccolta fondi rappresenta un atto di amore verso la propria terra e le sue tradizioni.
Il progetto, ora definito, permetterà di accedere a ulteriori finanziamenti regionali e nazionali, consolidando l’impegno a restituire alla città un patrimonio di inestimabile valore.