La Conerobus, l’azienda di trasporto pubblico locale di Ancona, si trova ad affrontare una fase di profonda crisi, acuita da un fardello di debiti storici che ne compromettono la sostenibilità finanziaria.
La situazione, resa pubblica in seguito alla proclamazione di uno sciopero da parte dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, evidenzia la necessità urgente di un intervento strutturale per evitare il collasso del servizio e la perdita di posti di lavoro.
Il presidente Italo D’Angelo sottolinea come la carenza cronica di finanziamenti destinati al Trasporto Pubblico Locale (TPL) rappresenti un problema sistemico che richiede un’azione concertata tra azienda e sindacati, ma riconosce, parallelamente, che margini di miglioramento e di efficientamento sono certamente presenti.
Non si tratta quindi di una mera questione di risorse, ma di una gestione più oculata e innovativa.
Il fulcro della strategia aziendale è rappresentato dal Piano Industriale, un documento complesso che articola una serie di misure operative, tecnologiche ed economiche volte a ripristinare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda.
Questo piano, elaborato anche con il supporto di consulenti esterni, si propone di evitare tagli al personale, focalizzandosi sulla razionalizzazione dei processi e sull’ottimizzazione delle risorse.
Il rifiuto dei sindacati di avviare un confronto costruttivo sul Piano Industriale, nonostante le sollecitazioni del Prefetto e la proposta di una data specifica, solleva interrogativi sulle reali intenzioni delle parti sociali.
Questa scelta, avvenuta in un periodo sensibile come quello precedente alle elezioni regionali, rischia di penalizzare i cittadini che dipendono dal servizio di trasporto pubblico.
D’Angelo esprime preoccupazione per il futuro dell’azienda, insistendo sulla necessità di un cambiamento radicale.
Non si tratta solo di ridurre i chilometri percorsi, ma di elevare la qualità del servizio offerto, migliorando l’esperienza dell’utente e promuovendo una mobilità più sostenibile.
La ripresa della Conerobus richiede un impegno condiviso, una responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti e un approccio pragmatico, volto a superare le difficoltà e a trovare soluzioni concrete per il bene comune.
L’azienda si trova di fronte a una sfida cruciale: trasformare un modello di trasporto pubblico obsoleto in un sistema moderno, efficiente e al servizio delle esigenze della comunità.
Questo implica non solo un risanamento economico, ma anche una profonda revisione culturale e organizzativa.