Il tavolo di confronto convocato a Fabriano ha segnato una tappa cruciale nella complessa gestione delle criticità che affliggono due pilastri dell’economia locale: Fedrigoni e Beko.
La sindaca Daniela Ghergo, affiancata dall’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, e dalle rappresentanze sindacali, associative e istituzionali, ha riaffermato con forza l’urgenza di un intervento ministeriale tempestivo, fissando come priorità la riapertura del tavolo negoziale già nel mese di settembre.
L’obiettivo è una verifica approfondita dell’attuazione degli accordi preesistenti e un’analisi puntuale di eventuali inadempienze, al fine di scongiurare un ulteriore deterioramento del tessuto produttivo e sociale del territorio.
La discussione su Fedrigoni ha focalizzato l’attenzione su una serie di problematiche strutturali che ne minano la vitalità.
L’assenza di iniziative formative concrete, l’inerzia di investimenti a lungo termine e la necessità di una valorizzazione strategica del prodotto cartario, forse attraverso una collaborazione con il Poligrafico, sono elementi che rischiano di compromettere il futuro dell’azienda.
L’ulteriore preoccupazione relativa alla riduzione del personale negli impianti energetici, alle voci insistenti circa la cessione della macchina F3 e alla gestione del marchio, amplifica la delicatezza della situazione.
Si tratta di un patrimonio industriale che necessita di una visione organica e di un impegno condiviso tra tutti gli attori coinvolti.
La situazione di Beko, d’altro canto, appare gravata da una crisi di competenze potenzialmente irreversibile.
La sostanziale sospensione delle attività di Ricerca e Sviluppo dal 25 agosto, con la conseguente dispersione di risorse umane specializzate, rappresenta un colpo durissimo per l’innovazione e la competitività aziendale.
La Zona Economica Speciale (Zes) è stata riconosciuta come un’opportunità significativa, ma solo a condizione che la sua implementazione sia rapida e supportata da risorse adeguate.
Ritardi significativi comprometterebbero in modo definitivo le prospettive di rilancio.
L’assessore Aguzzi ha ribadito il pieno sostegno regionale e ha sottolineato che la Zes rappresenta uno strumento concreto per attrarre investimenti e rilanciare l’area industriale di Fabriano, frutto di anni di attesa.
Ha inoltre evidenziato come gli impegni presi da Fedrigoni stiano trovando progressiva applicazione, con la conferma della volontà aziendale di mantenere la presenza sul territorio e di riassorbire una parte rilevante dei lavoratori.
L’attivazione delle iniziative formative previste dall’accordo è in corso di realizzazione.
Per quanto concerne Beko, si stanno procedendo le uscite volontarie previste, garantendo con la cassa integrazione la protezione dei lavoratori che non aderiranno.
L’obiettivo primario rimane il reinserimento professionale, sia in nuovi progetti aziendali sia all’interno della stessa realtà industriale.
Un aspetto particolarmente delicato è rappresentato dalla concessione del marchio Fedrigoni a una società estera, una questione che ha generato un danno d’immagine significativo.
L’assessore ha ricordato che è in corso una causa legale in merito, precludendo un approfondimento della questione, ma sottolineando l’urgenza di una soluzione che tuteli la reputazione del marchio.
La discussione ha messo in luce la necessità di un approccio coordinato e proattivo per affrontare le sfide che attendono il territorio, con l’obiettivo di preservare il capitale umano e industriale, e di garantire un futuro sostenibile per le comunità locali.