La regione Marche sta implementando un ambizioso progetto di promozione del suo ricco patrimonio culinario, “Ricette della cucina marchigiana”, sancito dalla Legge Regionale n.
6/2024.
L’iniziativa, già in rapida fase di adozione da parte dei ristoratori locali, si configura come un vero e proprio sistema di valorizzazione del territorio, in linea con l’obiettivo di posizionare le Marche come destinazione di eccellenza per il benessere, inteso come unione di qualità della vita, salute e cultura enogastronomica.
L’impegno della Regione si traduce in un pacchetto di strumenti mirati per i ristoratori aderenti: un logo distintivo, materiali promozionali da esporre e la possibilità di inserire nel proprio menù almeno tre ricette tratte dal Registro delle ricette della cucina marchigiana, formalmente riconosciuto con il Decreto n.
78/2025.
Questo registro, frutto di un’approfondita ricerca e catalogazione, custodisce ben 96 preparazioni, ciascuna portatrice di una specifica identità territoriale e di un intreccio di influenze storiche e culturali.
Dalle celebri Olive all’Ascolana, vere icone gastronomiche, ai ricchi e complessi Vincisgrassi, passando per la sapienza marinara del Brodetto e dello Stoccafisso all’anconetana, fino alle specialità che emergono dalle aree interne, il progetto ambisce a offrire un viaggio sensoriale completo attraverso il cuore delle tradizioni marchigiane.
L’adesione dei ristoratori, che ha già superato le 30 segnalazioni in una fase pre-lancio grazie al passaparola, testimonia un diffuso desiderio di riscoperta e condivisione del patrimonio locale.
Come sottolineato dall’Assessore Regionale al Commercio, Andrea Maria Antonini, si tratta di una misura concreta e di impatto, capace di generare un significativo ritorno in termini di valorizzazione culturale ed economica.
L’iniziativa non si limita a un mero riconoscimento delle ricette, ma si propone come un motore di sviluppo per l’intero sistema regionale.
La Dirigente Daniela Tisi ha sottolineato come il progetto sia il risultato di uno sforzo collettivo, partito da una chiamata pubblica che ora si trasforma in un’opportunità per tutti gli attori del territorio.
Le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, hanno espresso grande entusiasmo, evidenziando come la “fame di identità” dei consumatori si traduca in un’opportunità concreta per sostenere il turismo e le filiere locali.
Il logo e i menù riconoscibili non sono semplici strumenti di marketing, ma veicoli di un racconto autentico, capace di aumentare il valore percepito del territorio marchigiano e di rafforzarne l’immagine di eccellenza.
L’ambizione è di trasformare la gastronomia in un elemento chiave dell’offerta turistica regionale, promuovendo un’esperienza di viaggio più profonda e significativa.