giovedì 18 Settembre 2025
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Ancona, porto di rabbia e solidarietà per la Palestina

Il porto di Ancona si configura, nelle prossime giornate, come epicentro di un’eco di rabbia e solidarietà che risuona dalla Striscia di Gaza, flagellata da un conflitto dal bilancio umano drammaticamente pesante.

Una serie di iniziative, convergenti ma distinte per approccio e obiettivi, animeranno lo scalo, testimoniando la crescente mobilitazione a sostegno della popolazione palestinese.
Il primo appuntamento, venerdì 19 settembre alle ore 17:30, vede la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cigl) convocare un presidio dal titolo evocativo: “Fermiamo le barbarie”.

L’iniziativa, collocata alla banchina 1, si presenta come un segnale unitario, un abbraccio collettivo che coinvolge figure politiche di spicco come Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche, e numerose associazioni civiche, tra cui Arci, Anpi, Libera e Legambiente.
Questo presidio, più che una protesta diretta, si propone come una piattaforma di espressione di indignazione e un appello alla cessazione delle ostilità.
Il lunedì successivo, 22 settembre, il porto si preparerà ad accogliere due manifestazioni quasi simultanee, espressioni di sensibilità e strategie diverse.

Il coordinamento “Marche per la Palestina”, con la manifestazione “Blocchiamo tutto”, si radunerà alle 16 presso il bar Zip in via Mattei.
Il corteo che ne seguirà non si limiterà a una semplice espressione di solidarietà, ma si ergerà a gesto simbolico di supporto alla “Global Sumud Flotilla”, la flotta umanitaria diretta alla Striscia.
La Sumud, termine arabo che significa “resistenza”, incarna la determinazione a non cedere di fronte all’oppressione e a garantire l’accesso agli aiuti essenziali.

La manifestazione vuole, inoltre, esercitare pressione sui governi internazionali, sollecitando un intervento diplomatico incisivo per porre fine al conflitto e proteggere i civili.

Parallelamente, nell’ambito dello sciopero nazionale indetto dall’Unione Sindacale di Base (Usb), il sindacato, in collaborazione con i centri sociali delle Marche, organizzerà un sit-in dalle ore 17:30 davanti all’ingresso della Mole Vanvitelliana (lato Fiera della Pesca).
L’obiettivo dichiarato è quello di bloccare il porto, un atto di disobbedienza civile volto a interrompere il flusso commerciale e a rendere visibile il dissenso verso le politiche che, a giudizio degli organizzatori, contribuiscono a perpetuare la situazione di conflitto.
Questa azione, più radicale nella sua impostazione, vuole rappresentare un segnale forte e inequivocabile di solidarietà al popolo palestinese e di rifiuto delle responsabilità che, a diverso titolo, ricadono sui soggetti coinvolti nella gestione del conflitto.
La compresenza di queste iniziative, con le loro diverse declinazioni, riflette la complessità della questione palestinese e la varietà di sensibilità che essa suscita all’interno della società civile.

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