Le Marche si apprestano a scegliere il loro futuro, e il confronto tra il Presidente uscente Francesco Acquaroli e il candidato Matteo Ricci, al Corriere Adriatico, ha delineato due visioni contrastanti per la regione.
Un dibattito acceso, moderato dal direttore Giancarlo Laurenzi, che ha toccato nervi scoperti e offerto ai cittadini un quadro dettagliato delle priorità e delle responsabilità in gioco.
Il fulcro del confronto è stato la percezione dello stato di salute della regione.
Acquaroli ha insistito sulla necessità di tempo per vedere i frutti delle riforme implementate, sottolineando come i segnali positivi stiano emergendo, ma richiedono una continuità nell’azione per essere consolidati.
Ricci, al contrario, ha dipinto un quadro di stagnazione, accusando l’amministrazione uscente di aver ereditato una regione in transizione, per poi aggravare la situazione.
Le infrastrutture sono state terreno di scontro particolarmente intenso.
Ricci ha denunciato l’immobilismo degli anni passati, evidenziando come ingenti risorse stanziate in precedenza siano rimaste inutilizzate, senza portare a concreti risultati.
Acquaroli ha replicato citando lo sblocco di opere cruciali, ma la sfida rimane quella di accelerare i tempi e superare gli ostacoli burocratici.
L’economia marchigiana è stata al centro della discussione, con Ricci che ha lamentato una mancanza di visione strategica e di iniziative concrete per stimolare la crescita e l’occupazione.
Acquaroli ha difeso l’operato dell’amministrazione, rivendicando un cambiamento di tendenza rispetto al passato, pur riconoscendo la necessità di ulteriori sforzi per rilanciare il tessuto produttivo.
Sul fronte del turismo, Ricci ha criticato la strategia “Let’s Marche” definendola poco chiara e inefficace, mentre Acquaroli ha messo in luce un aumento significativo delle presenze turistiche, a testimonianza di un lavoro di valorizzazione del territorio.
L’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, secondo il Presidente, necessita di un potenziamento per evitare derive burocratiche.
La sanità, un tema cruciale per i cittadini, è stata affrontata con toni accesi.
Ricci ha denunciato un progressivo deterioramento del sistema sanitario regionale, mentre Acquaroli ha spiegato come si stia lavorando alla ricostruzione di un sistema che era stato precedentemente smantellato, con un aumento delle prestazioni erogate.
Anche la questione del termovalorizzatore ha acceso un dibattito, con Ricci che ha espresso riserve sulla sua idoneità per le Marche e Acquaroli che ha sottolineato la necessità di conformarsi alle direttive europee.
Il confronto ha visto anche riferimenti a figure politiche del passato, con Ricci che ha sollevato dubbi sul ruolo di Gian Mario Spacca e sulla gestione della Banca Marche, e Acquaroli che ha replicato accusando il centrosinistra di aver perseguito logiche di consenso politico a discapito della legalità.
Un passaggio che ha enfatizzato l’importanza di una politica trasparente e orientata al bene comune, al di sopra di logiche partitiche.
In definitiva, il dibattito ha messo a confronto due approcci distinti per il futuro delle Marche, delineando una sfida importante per i cittadini: scegliere tra la continuità di un percorso in corso, con le sue luci e ombre, o abbracciare una visione nuova, con la promessa di un cambiamento radicale.