Le Marche, scrigno di biodiversità e patrimonio culturale, si trovano a un crocevia cruciale per il futuro del loro tessuto economico e sociale.
La resilienza del territorio, temprata da secoli di storia e da sfide ambientali, richiede ora una visione strategica capace di conciliare tradizione e innovazione, sfruttando le opportunità offerte dal contesto europeo.
Come evidenziato dall’eurodeputato Dario Nardella e dall’europarlamentare Matteo Ricci, il percorso di sviluppo sostenibile della regione passa imprescindibilmente per un investimento mirato e lungimirante.
L’agricoltura marchigiana, pilastro dell’economia locale e custode di un’identità radicata nel paesaggio, necessita di un profondo rinnovamento.
Non si tratta solo di sostenere le aziende esistenti, ma di incentivare l’ingresso di nuove generazioni, giovani imprenditori animati da spirito innovativo e disposti a integrare pratiche agricole all’avanguardia.
L’invecchiamento della forza lavoro agricola è una problematica strutturale che rischia di compromettere la competitività e la vitalità del settore.
Politiche attive che favoriscano il ricambio generazionale, con misure di agevolazione e percorsi formativi dedicati, sono quindi essenziali.
Allo stesso tempo, è imperativo rafforzare il legame tra agricoltura, ricerca e innovazione tecnologica.
L’adozione di tecnologie smart, l’agricoltura di precision;