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Marche, Elezioni Regionali: Mangani sfida Acquaroli e Ricci

Il voto alle prossime elezioni regionali nelle Marche si configura come un’occasione cruciale per riaffermare un’eredità politica profondamente radicata nel tessuto sociale, un’eredità che affonda le sue radici nella Resistenza e si concretizza nei principi fondanti della Costituzione Italiana.
Lidia Mangani, candidata alla presidenza per il Partito Comunista Italiano (PCI), presenta una sfida diretta non solo all’attuale amministrazione guidata da Francesco Acquaroli, ma anche alle proposte avanzate da una coalizione di centrosinistra personificata da Matteo Ricci.

La distanza che Mangani dichiara non è una mera contrapposizione politica, ma una precisa presa di posizione ideologica.

Si tratta di un rifiuto delle derive pragmatiche e spesso opportunistiche che hanno caratterizzato l’azione politica sia da destra che da sinistra negli ultimi dieci anni, una ventennio segnata da promesse disattese, politiche di austerity che hanno penalizzato le fasce più deboli e una crescente disaffezione nei confronti delle istituzioni.
La linea del PCI, incarnata da Mangani, propone una discontinuità netta.

Non si tratta di un ritorno al passato, ma di un’aggiornamento dei valori che hanno ispirato la lotta di Liberazione e la stesura della Costituzione.
Questi valori, lungi dall’essere un mero retaggio storico, rappresentano ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per affrontare le sfide del presente: la precarietà del lavoro, la crisi climatica, le disuguaglianze sociali, il crescente debito pubblico, la perdita di sovranità democratica a livello europeo.
La proposta del PCI si articola su una piattaforma che pone al centro il lavoro, con misure volte a garantire un salario dignitoso, la riduzione dell’orario di lavoro senza riduzione della retribuzione, la tutela del diritto alla casa e il contrasto alla precarietà giovanile.

Sul fronte ambientale, si impegna in una transizione ecologica ambiziosa, che coniughi la tutela del territorio con lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e la promozione di un’economia circolare.

L’attenzione è rivolta anche alla sanità pubblica, da rafforzare con investimenti mirati e la riduzione delle liste d’attesa, e all’istruzione, che deve essere accessibile a tutti, indipendentemente dal reddito.
La candidatura di Lidia Mangani rappresenta quindi un’alternativa concreta a un sistema politico approssimato, incapace di rispondere ai bisogni reali della popolazione.

È una chiamata a riscoprire un’idea di politica basata sulla partecipazione democratica, sulla giustizia sociale e sulla difesa dei diritti dei lavoratori.

Un voto per il PCI non è solo un voto per un partito, ma un voto per i valori che hanno plasmato l’identità delle Marche e che ancora oggi possono ispirare un futuro di progresso e di equità.

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