Le Marche, terra di Dante e di fervore artistico, ambiscono a una trasformazione radicale, proiettandosi come modello di eccellenza nella qualità della vita europea.
Matteo Ricci, esponente del Partito Democratico e candidato alla presidenza regionale, ha presentato a Urbino un ambizioso progetto volto a innescare un processo di sviluppo sostenibile, fondato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, l’innovazione nel settore turistico e un’offerta formativa universitaria di eccellenza.
Affiancato dalla sindaca di Firenze, Sara Funaro, Ricci ha delineato una visione che mira a superare le attuali criticità regionali, ponendo le Marche al centro di un nuovo scenario di crescita.
Il fulcro della strategia proposta si concentra sull’investimento mirato nella cultura, intesa non come mero elemento di intrattenimento, ma come motore di progresso civile e sociale.
“Innalzare la civiltà del nostro territorio significa coltivare le radici della nostra identità, promuovere la ricerca e l’innovazione, e offrire alle nuove generazioni opportunità di crescita intellettuale e professionale,” ha affermato Ricci, sottolineando l’importanza di rafforzare gli atenei regionali, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella formazione di capitale umano qualificato.
In questo contesto, la valutazione critica nei confronti di istituzioni universitarie private, come il Link Campus, riflette un’attenzione prioritaria verso il consolidamento del sistema universitario pubblico, garante di accesso equo e di elevati standard qualitativi.
Il divario turistico che affligge le Marche, con una presenza di visitatori stranieri significativamente inferiore rispetto ad altre regioni, rappresenta una sfida che Ricci intende affrontare con un approccio innovativo.
L’abbandono dell’Agenzia Turismo e Internazionalizzazione delle Marche, con la riallocazione delle risorse verso le aree interne, testimonia la volontà di un cambiamento di paradigma, focalizzato sulla valorizzazione del turismo culturale come motore di sviluppo locale e di destagionalizzazione.
La risorsa del patrimonio culturale, incarnata da figure come Raffaello, Rossini, Leopardi e Maria Montessori, non deve essere considerata una mera vetrina, ma un elemento propulsore di un’economia turistica solida e sostenibile.
La diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, un fenomeno strutturale che impatta pesantemente sull’economia nazionale, rende il turismo internazionale un’ancora di salvezza.
La capacità di attrarre visitatori provenienti da altri paesi, disposti a spendere e a scoprire le bellezze nascoste delle Marche, può generare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo economico, contribuendo a mitigare gli effetti negativi della crisi.
L’obiettivo non è solo incrementare il numero di turisti stranieri, ma anche migliorare la qualità dell’offerta turistica, promuovendo un’esperienza autentica e coinvolgente, che valorizzi le tradizioni locali e la gastronomia regionale.
In definitiva, il progetto di Matteo Ricci ambisce a trasformare le Marche in un laboratorio di innovazione sociale ed economica, capace di ispirare e di guidare il cambiamento in tutta Europa.