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domenica 2 Novembre 2025

Riforma Disabilità: un’occasione per ripensare il welfare e l’inclusione.

La recente proposta di riforma in materia di disabilità si configura come un punto di svolta cruciale, un’opportunità strutturale per ripensare radicalmente il ruolo e l’efficacia dei sistemi di welfare.

Più che una semplice revisione, si tratta di un’occasione per ridefinire il paradigma stesso con cui la società accoglie e sostiene le persone con disabilità, le loro famiglie e il tessuto professionale che opera nel settore.
La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha sottolineato l’importanza di questo momento durante una visita presso la Fondazione Officina dei Sensi di Ascoli Piceno, un esempio emblematico di eccellenza nel campo dell’inclusione.

Questa realtà, operante in stretta collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, incarna un modello di sinergia tra enti pubblici, organizzazioni del terzo settore e comunità locale.
L’esperienza della Fondazione dimostra come un approccio integrato, basato sulla valorizzazione delle competenze individuali e sulla creazione di opportunità concrete, possa generare risultati tangibili nell’ambito dell’autonomia e dell’inserimento lavorativo per persone cieche e ipovedenti.

Tuttavia, la riforma non può limitarsi a una mera estensione dei servizi esistenti.
È necessario un cambio di prospettiva che ponga al centro la persona con disabilità, riconoscendo la sua unicità e le sue aspirazioni.
Ciò implica un passaggio da un approccio paternalistico, basato sulla sussidiarietà e sulla mera erogazione di prestazioni, a un modello centrato sui diritti, sulla partecipazione attiva e sull’auto-determinazione.
La riforma dovrebbe prevedere, tra l’altro:* Un rafforzamento dei servizi di supporto personalizzati: Superando la logica dei pacchetti standardizzati, è fondamentale offrire percorsi individualizzati, che tengano conto delle specifiche esigenze, dei punti di forza e dei progetti di vita di ciascuna persona.

* Un investimento nella formazione di professionisti qualificati: Non bastano risorse economiche; occorre un corpo di operatori competenti, in grado di accompagnare le persone con disabilità nel percorso di autonomia e inclusione.

* La promozione dell’accessibilità universale: Abbattere le barriere architettoniche, sensoriali e digitali, non è solo un obbligo legale, ma un investimento nella coesione sociale e nella crescita economica.

* Il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle loro famiglie: La riforma non può essere imposta dall’alto; deve nascere dal basso, raccogliendo le istanze e le proposte di chi ne è direttamente interessato.

* Un sistema di valutazione efficace: Monitorare l’impatto della riforma, misurare i risultati ottenuti e apportare le necessarie correzioni di rotta, è essenziale per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La sfida è complessa, ma le potenzialità sono enormi.

Una riforma lungimirante e partecipata può trasformare radicalmente la vita delle persone con disabilità, promuovendo la loro piena inclusione nella società e contribuendo a costruire un paese più giusto, equo e solidale.

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